Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

quoziente. Successivamente l'avv. Pellegrino, acuitosi il suo dissenso con il Costa, lasciò il P.S.I. ed aderì alla scissione, incurante di aver sempre ostentato atteggiamenti di estrema sinistra. Nel '48 il P.S.I. ottenne il quoziente, e fu eletto alla Camera il Grammatico. L'avv. Costa, di cui non era stato neanche ammessa la candidatura, colse l'occasione della scissione romitiana ed abbandonò il partito, conducendo seco un suo figlio, che era stato eletto l'anno prima deputato regionale per il P.S.I. Dopo tante defezioni, la federazione trapanese restava nelle mani di due giovani elementi: l'avv. Pizzo e il dott. Simone Gatto, rispettivamente segretario e vicesegretario provinciale. L'avv. Pizzo regge ormai la segreteria della federazione da circa otto anni. Nel '51 egli fu eletto deputato all'Assemblea regionale, dove assunse il ruolo di presidente del gruppo socialista, sviluppandovi i primi timidi tent~tivi di differenziare il P.S.I. dalle posizioni comuniste, per lo meno sulla base dei problemi concreti, come la questione del · petrolio, ecc. Questa sua attività in campo parlamentare trova riscontro nella sua concezione a11tonomistica della funzione del P.S.I. nella attuale situazione italiana, e del valore tattico che egli attribuisce al << patto di unità d'azione >>, che non rappresenta oggi, nè rappresenterà certo domani, la sola alternativa per i soçialisti. L'autonomia socialista, egli sostiene, non deve essere conclamata sul piano ideologico, ma soprattutto concretizzarsi nell'azione politica, nei problemi concreti. Il vicesegretario della federazione, Simone Gatto, proviene dal Partito d'Azione, nel cui seno, al momento della confluenza nel P.S.I., aveva sostenuto la tendenza meno classista, battendosi poi contro la realizzazione del fronte popolare. Alle posizioni ideologiche del Pizzo, che egli condivide, il dott. Gatto apporta il contributo di una cultura più profonda e raffinata, frutto, tra l'altro, di una lunga permanenza in Francia. Egli è però sostanzialmente rimasto s11posizioni ideologiche e culturali quasi del tutto esenti da schemi marxistici. Tale caratteristica culturale, mentre fa il dott. Gatto più aperto verso tesi e soluzioni della moderna democrazia europea, non può non apparire almeno singolare in un dirigente del P.S.I.: di un partito, cioè, che, sebbene non richieda ai militanti una rigida adesione ideologica, non fa mistero - nelle sue pubblicazioni ufficiali - di una intonazione marxista nel senso più ortodosso. Alle elezioni del '53 l'on. Grammatico passava dalla Camera al Senato. Il P.S.I. arretrava dal 19,1 % all'll,2 %, mentre il P.C.I. quasi triplicava i propri voti, portando la propria percentuale al 22,4 %• Il P.S.I. riusciva a reggere abbastanza bene nel capoluogo, dove otteneva in assoluto lo stesso numero di voti del '46, subendo, in percentuale, un calo del solo 2 %-Nel generale sfaldamento subito dalla provincia, si riscontrarono ristrette affermazioni locali · nella zona dell'on. Grammatico, intorno a Paceco - comune di cui egli è sindaco fin dal pre-fascismo - ed in alcuni centri interni come Erice, Gibel- [118J Bibloteca Gino Bianco

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