Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

I , ', All'indomani della Liberazione, i quadri che ricostituirono il Partito Socialista meridionale erano in grandissima parte quelli tradizionali, sopravvissuti al fascismo, reclutati a suo tempo fr,a gli esponenti delle professioni, con alla testa gli « avvocati » delle prime imprese elettorali (Mancini, Fioritto, Stampacchia, Sansone, Di Giovanni, Lopardi, ecc.). Non c'era stata, nel Sud la cospirazione antifascista ad elaborare nuove leve di quadri socialisti, portatori di nuove esperienze politiche e di complesse esperienze critiche. Con la scissione si allontanano dal Partito alcuni «avvocati», prevalentemente quelli che erano rimasti localmente all'ombra di qualche altro «avvocato», di maggiore prestigio forense, di più lata influenza elettorale. Ma, poco dopo, entrano in scena gli « azionisti » : in prevalenza giovani intellettuali che al Partito recano i fermenti di una cultura politica, magari orecchiata, ma certo più aggiornata di quella dei quadri originari. La dichiarazione con cui quel .che rimaneva del P.d'A. si sciolse nel P.S.I. era imp•rontata ad uno spirito di autonomia e ad una volontà di rinnovamento (anche per quanto riguarda i rapporti far meridionalismo e socialismo) le cui promesse sono state certamente deluse. I giovani <<azionisti» meridionali sono partiti infatti con Lombardi e sono arrivati subito a Morandi: sono diventati, cioè, più o meno inconsapev.olmente, i funzìonari di un partito gerarchico, legato peraltro, e strettamente, ad un altro partito più gerarchico, e hanno abdicato all'impegno di farsi protagonisti di un moto di rinnovamento democratico del socialismo. È vero però che la loro ascesa alle principali posizioni di responsabilità org,anizzativa segna anche la trasformazione del vecchio partito degli « avvocati » in un nuovo partito che potremmo dire dei « funzionari »; il che già sta a significare una certa modernizzazione. La qu;ale, però, non si estende proprio al terreno politico, perchè questi giovani «funzionari», di provenienza azionista, e i più numerosi quadri delle nuove leve socialiste reclutate da Morandi, appaiono presto in preda ad una vera e propria mistica giacobina, che si risolve nella perorazione dell'unità fr.ontista. Naturalmente, le radici di questo atteggiamento, si ritrovano nelle forti tensioni reazionarie accese nel Mezzogiorno, e a loro volta le determinano: donde, ~ giustificazione del frontisn10 . socialista, la polarizzazione della lotta politica meridionale fra il '48 e il '53. Si deve aggiungere, però, cl1e questa polarizzazione è stata su·bita dai quadri socialisti, laddove una classe politica più cosciente avrebbe cercato di modificarne i termini. [10] - Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==