_ .. Altro esponente della corrente di sinistra, che in Agrigento· si confonde ·con quella degli avversari personali di Fiorentino, è Olindo Carobìa: consigliere comunale e segretario della federazio·ne dopo l'elezione di Russo a deputato regionale, trentacinquenne funzionario della Camera di Commercio, già partigiano in una formazione trotzkista. Carobìa non crede al dialogo con i cattolici, a meno che non si verifichi un rovesciamento dei rapporti cli forza a Palermo e a Roma; egli riconosce la necessità di un apporto di capitale continentale all'industrializzazione, ma asserisce che solo la presenza di una forte sinistra può impedire l'asservimento della Sicilia ai monopoli; ritiene infine che l'attuale articolazione dell'estrema sinistra in due partiti non deve escludere la creazione di un solo partito di lavoratori. Solo nel ,quadro di questa prospettiva il Carobia prende in considerazione una contin- .gente, e quindi tattica, maggiore autonomia del P.S.I. configurata magari \l;f:omeimprecisata << iniziativa culturale>. Alla vigilia delle elezioni politiche, Fiorentino, per essere più sicuro della rielezione, volle riassumere la segreteria della federazione. Dal 16,8 % del 1946 il P.S.I. scese al 9,9 %; Fiorentino veniva rieletto, ma la campagn-a lasciava uno strascico di risentimenti; gli avversari, dopo il 7 giugno, non esitarono ad accusare Fiorentino di collusione con la mafia. S'impose allora la necessità di una gestione commissariale: essa fu affidata ad un vecchio socialista fiorentino, Azzo Toni, passato, dopo la cospirazione e la Resistenza, dalle originarie posizioni turatiane a posizioni frontiste. Destreggiandosi con moderazione e fermezza fra i gruppi contrapposti, Toni ha portato unito il p,artito alle « regionali » del '55: 9.000 voti guadagnati ed una percentuale (13,4 %) superiore alle medie nazionali del P.S.I., mentre i comunisti dovevano invece registrare un cedimento dal 31,l % al 28,2 % con una perdita di oltre 5.000 voti. Il n1aggiore incremento elettorale del P.S.I. si è avuto nella zona interna attorno al comune di San Biagio Platani, dove la lotta agraria era stata condotta da un contadino socialista, certo Grado; e nella zona di Sciacca, più progredita in senso economico e sociale, dove il P.S.I. aveva ormai superato la grave crisi dovuta all'allontanamento di Gallo, deputato regionale del '47. A Sciacca il merito della ripresa socialista va in parte attribuita all'impegno di un giovane avvocato, Alfonso Trapani, in parte al turbamento seguito nell'elettorato di sinistra al fallimento della cooperativa agricola comunista. Il quoziente però è stato aggiudicato al sindaco di Favara, Lentini, sostenuto dal Fiorentino. Il successo di Lentini è stato esse11zialmente .personale. Egli assunse a Favara una posizione di primo 1 piano dopo l'uccisione - rimasta sempre impunita e attribuita alla mafia - del locale esponente socialista. Per motivi politici, assai arbitrari, fu estromesso dall'impiego al comune: ciò gli procurò un alone di simpatia popolare, per reazione all'ingiusto provvedimento; e questa simpatia popolare lo portò si11daco al municipio da cui era stato estromesso come impiegato. [116] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==