Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

.. come esempio di giustificata radicalizzazione politica (si potrebbe dire: esasperazione) di elementi che, per intelligenza e tradizione, sarebbero assai più perplessi di quanto non siano effettivamente, per la spinta dell'ambiente, di fronte alle suggestioni del frontismo a direzione comunista. E anche perchè, proprio grazie alla presenza e all'impgeno di uomini come Pantaleone, il socialismo nella provincia raccolse nel '46 quel successo che non gli avrebbero potuto procurare i vecchi notabil~, peraltro assenti nella realtà socialista nissena. In quelle prime elezio11i politiche il P. S. I. raccolse nella provincia di Caltanissetta il 16,6 % dei voti, largamente superando la percentuale comunista (12,5 %), ma rivelandosi più debole nel capoluogo (5,7 %) e in qualche grosso centro minerario, già politicamente presidiato dai comunisti. Poco dopo, eletto Pantaleone alla prima assemblea regionale, la federazione socialista nissena fu affidata a Calogero Mangione, dottore in agraria, anch'egli già aderente a <<Iniziativa Socialista». Ma, nelle elezioni politiche del '48, Calogero Mangione mancò per 350 voti l'elezione alla Camera: un suo aspro contrasto personale con un dirigente socialista della provincia, il Giuliani di Butera, favorì il candidato di Trapani, Grammatico; infatti non tutta la provincia di Caltanissetta bloccò le preferenze socialiste su Mangione, ma i voti di Butera furono orientati su Grammatico. Mangione, deluso, si ritirò dai primi piani della lotta politica e intensificò l'attività professionale. Oggi lo si ritrova insegnante presso un istituto agrario e consulente tecnico della magistratura; egli presta la sua opera anche alla redazione di piani di trasformazione agraria ed ha molto attenuato le originarie posizioni massimalistiche. Se infatti ritiene ancora necessario il patto d'unità di azione, non cela la speranza che i tempi possano farlo ritenere al più presto superato, restituendo piena autonomia al Partito Socialista. Dopo Pantaleone e dopo Mangione, la fèderazione nissena del P. S. I. entrò in una fase di decadenza. Dopo la segreteria del vecchio pasticciere Gerace, venne quella del giovane elettricista Caropezza, mentre Pantaleone, irritato verso un presunto scarso impegno del P. S. I. contro la mafia, non riproponeva la propria candidatura alle <<regionali » del '5 I; il quoziente veniva conservato e il seggio andava all'avv. Purpura di Palermo. Ma la situazione si deteriorava ulteriormente e nelle <<politiche » del '53 il P. S. I. scendeva al 7,3 % dei voti (circa il 4 % .nel capoluogo). Dopo queste elezioni la segreteria provinciale passò ad un giovane avvocato di Sommatino, Paolo Russo. Fu subito liquidata la situazione di quel Giuliani di Butera che abbia~o visto contrastare l'elezione di Mangione alla Camera. Giuliani, oggi passato al P. S. D. I., giovandosi della presidenza di una fiorente cooperativa agricola, svolgeva infatti una assai discutibile politica personale. l\tia, nelle <<regionali» del '55, il Russo, bloccando intorno al proprio nome le preferenze socialiste di Sommatino, venne meno alla precisa indicazione del partito che aveva convinto Pantaleone a ripresentare la [110] Bibloteca Gino Bianco

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