Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

crisi, determinata sia da un conflitto interno· fra dirigenti sindacali e politici (che si concludeva con il passaggio al P. S. D. I. ed all'U. I. L. del segretario sindacale di Augusta, Saraceno, e della maggior parte di quei lavoratori), sia dalla eccessiva spregiudicatezza dimostrata nel capoluogo, dove avevano fatto eleggere senatore l'ex sindaco missino, Spagna, passato nel giro di un anno dal neofascismo al frontismo. Dall'uno e dall'altro fenomeno, direttamente o di riflesso avrebbero potuto trarre giovamento i socialisti. Ma essi non seppero approfittarne appieno. Scoppiarono dissidi interni. Alla vigilia delle regionali del '55 l'imposizione, da parte del segretario Gambino, del Danaro come capolista, mise in crisi la federazione, provocando minacce di dimissioni dalla lista di vecchi dirigenti - fra i quali il Genovese stesso - non disposti a riconoscere preminenza al Danaro. Solo dopo l'intervento della segreteria regionale le acque si placarono. Il Gambino venne sostituito da un commissario, nella lista siracusana venne inserito il nome di uno dei maggiori esponenti del socialismo siciliano, l'o~. Michele Russo, per bilanciare la posizione del Danaro. I risultati del 5 giugno portarono alla prevedibile flessione coiµunista (complessivamente dal 25,2 % al 22,4 %), che fu di maggior rilievo nel capoluogo (dal 23,9 % al 20,5 %) e nei centri maggiori (dal 25,8 % al 24,4 %)-Ad Augusta peraltro il P. C. I. aveva perduto circa 3000 voti per la citata << defezione» del funzionario Saraceno. Il P. S. I., di contro, migliorava la propria percentuale dall'8,l % al 9,5 %, aggirandosi intorno al 10 % cosi nel capoluogo come nei centri più popolosi, e s'aggiudicava un quoziente per il capolista Danaro. L'elezione di quest'ultimo in parte dipese dall'appoggio fornitogli dal segretario di federazione, in parte fu dovuta al seguito da lui raccolto fra i sindacati, come dimostra, fra l'altro, il fatto che, anche dopo l'elezione alla Camera di Palermo, egli ha conservato la carica sindacale. L'on. Danaro che dal punto di vista politico è su posizioni di ortodossia ufficiale, sembra fornito di una buona preparazione in campo economico. Egli ritiene accettabile, se non del tutto necessario, per la industrializzazione dell'isola, l'intervento del capitale continentale, purchè siano garantiti i diritti del lavoro, i quali, nelle aziende siciliane, sono sottoposti a continue violazioni. Superate le disavventure elettorali, la federazione siracusana è oggi diretta da uno dei migliori dirigenti del P. S. I. uno dei << giovani catanesi>: il ventottenne Egidio Greco, maestro elementare. Alla formazione tipica del gruppo cui appartiene, « Ìnorandiana », egli aggiunge una notevole « apertura» verso i problemi delle altre forze politiche italiane e in particolare verso quelli della « sinistra laica». Secondo il Greco, tali forze avrebbero ancora una funzione da svolgere nella nostra società: quella di mediare e facilitare l'incontro tra i cattolici e i socialisti, purchè però riescano a tra- (106] Bibloteca Gino Bianco '

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