done il Bonfiglio. Cosi vanno spiegate le recenti tappe della sua carriera politica: rapidamente da consigliere comunale a deputato. All'indomani del 7 giugno, il nuovo gruppo dirigente catanese si sparpagliò per tutte le federazioni dell'isola, essendo la leva più numerosa· di dirigenti seri e preparati di cui potesse disporre il partito. A Catania rimase l'attuale segretario della federazione, Luigi Nicosia, ex azionista, ed il segretario della Camera del Lavoro, Nando Giambra. L'uno e l'altro non ancora trentenni, hanno visioni analoghe sulla situazione politica. Per il Giambra, da un lato ci sono le forze monopolistiche, ancorate ai loro privilegi; dall'altro il blocco dei partiti operai, che rappresentano le sole forze di rinnovamento. Il Nicosia avverte invece con maggiore chiarezza l'esigenza di una modernizzazione organizzativa e politica del P. S. I. in Sicilia. Egli ritiene che, dopo i successi ottenuti in campo regionale, il nuovo gruppo socialista di cui fa parte debba cimentarsi al livello della politica comunale: e la sua maturità e modernità andrà misurata in base alla maggiore o minor presa politica ed elettorale che esso potrà conseguire nella critica situazione in cui versano i grandi- comuni dell'isola. Si tratta, insomma, di studiare e propagandare soluzioni concrete dei vari problemi locali. Nel corso dell'ultima campagna elettorale per la Regione, l'opera di svecchiamento del socialismo catanese, condotta da Nicosia e dai suoi amici, ha trovato un grosso ostacolo nel risorgere in provincia di quelle situazioni clientelari che con tanta fatica erano state debellate in città. L'astio dei notabili provinciali coalizzati si è rivelato tale, da porre il veto alla can·didatura del segretario della federaz,ione, minaieciando di non far votare il suo nome nei grossi centri etnei. Ma, nonostante tutto, il P. S. I. ha ottenuto nel catanese un franco successo elettorale: le stesse posizioni del '46 appaiono migliorate, tanto nel capoluogo (dal 5,4 % al 6 %), quanto in provincia (dall'S,8 % al 9,5 %). Per contro il P. C. I. ha subìto perdite significative (in complesso dal 20,3 % al 18,9 %) tanto in città quanto in provincia. Una delle cause dell'emorragia di voti subita dai comunisti è fatta risalire da alcuni alla disinvolta inclltsione nella loro lista di un grosso esponente dell'agraria locale, già dirigente reazionario del movimento sepa- • rat1sta. Come nelle precedenti elezioni politiche, singolarmente determinante è stato il peso dei paesi etnei, che si sono aggiudicati entrambi gli eletti socialisti del collegio: l' on. Bosco a Giarre e l' on. Martinez ad Acireale. Su l'on. Bosco si sono concentrati i suffragi che avevano mandato nel '53 l'Andò al Parlamento nazionale. Poco più che trentenne, ingegnere industriale, giunto per la prima volta alla Camera di Palermo, il Bosco per quanto mostri di trovarsi su posizioni del tutto ortodosse rispetto alla linea ufficiale del partito, nel suo stesso interesse per i problemi dello sviluppo industriale della Regione, reca implicita una maggiore e più moderna apertura verso solu- [103] Bibloteca Gino Bianco
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