Nord e Sud - anno III - n. 16 - marzo 1956

un agguerrito nucleo di opposizione, di formazione morandiana, costituito di giovani e giovanissimi, alcuni operai, altri studenti. Dopo una lotta aspra, con l'avvento della sinistra alla direzione· del partito, tale gruppo riusci a ridurre sempre più l'influenza del Bonfiglio sulla federazione catanese, fino a che giunse ad assumerne esso in pieno il ·controllo. Ciò avveniva alla vigi• Iia delle elezioni del '53, nelle quali il P. S. I. riusciva .a riconquistare nella Sicilia orientale, due dei tre seggi ottenuti nel '46; tali seggi furono attribuiti, questa volta, entrambi alla provincia di Catania, anzichè a quella di Ragusa. Il fronte delle sinistre manteneva nel catanese le proprie posizioni ormai stabilizzatesi tra il 27 % e il 28 %, ma lo scindersi del blocco frontista rivelava il consueto assoluto capovolgimento del rapporto di forze. Di~ fatti al P. C. I. andava il 20,3 % dei voti mentre il P. S. I. col 7 % non,, raggiungeva la percentuale del '46; esso dimostrava un maggior cedimento in città, dove, di fronte al 21,3 % comunista, si riduceva al 3,8 %- Nelle tradizionali << isole », specie in quelle etnee, il P. S. I. reggeva meglio, aggiudicandosi un deputato nélla persona di Biagio Andò, ex sindaco di Giarre. Giovane professore di matematica, l'Andò si era mantenuto estraneo alle polemiche di partito, dedicandosi prevalentemente all'amministrazione del proprio grosso comune agricolo. A tale amministrazione aveva dato un tono più vagamente populistico che specificamente socialista, riuscendo così a far confluire intorno alla propria persona i voti dei ceti più disparati, ed estendendo, attraverso un'opera burocratico-assistenziale, la propria influenza a tutta la zona circostante. . Le elezioni amministrative del '52 avevano dato la maggioranza alla D. C., e il prof. Andò era stato sostituito; ma l'anno dopo, sommando al seguito paesano quello conquistatosi nei comuni viciniori, egli riusciva ad essere il secondo eletto nella lista socialista, dopo Riccardo Lombardi, che optò per un altro collegio. L'Andò ~ oggi essenzialmente il depu- , tato di Giarre, così come nel passato ne era stato il sindaco; e continua a esercitare, in seno al Parlamento, le sue doti di amministratore di interessi locali, che prima esercitava al municipio. Egli, pertanto, si attiene n.el modo più ortodosso alla linea ufficiale del partito, senza darsene soverchio . pensiero. Il capoluogo elesse l'altro deputato, un vecchio docente universitario, direttore del locale archivio di stato e consigliere comunale: Matteo Gaudioso. Dopo essere stato liberale nell'immediato dopoguerra, il Gaudioso passò al P. S. I. per motivi prettamente sentimentali, per esprimere la sua « reazione ai secoli di oppressione e di sfruttamento delle classi popolari documentati negli archivi~. Professore d'Università, anziano, buon parlatore, il Gaudioso fu scelto come leader rappresentativo dal nuovo gruppo giovanile che mirava porsi a capo della federazione catanese, estrometten- [102J Bibloteca Gino Bianco

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