Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

vincia di 6.764 unità con 12.982 addetti; cifre che dimostrano il carattere artigianale e addirittura familiare dell'industria molisana. A sua volta il turismo, che potrebbe svilupparsi in ambiente naturale favorevole, è inesi-- stente per mancanza delle infrastrutture che altrove ne consentono il pro- · sperare. In un siffatto ambiente economico le possibilità di vita sono addirittur;i. minime, sia per le classi popolari sia per i ceti medi. Questa condizione· di fatto, unitamente a ragioni psicologiche da esse derivanti, quali il richia-· mo della città, il deside~io di una vita meno dura, la consapevolezza di.un esaurimento delle capacità produttive della terra, hanno determinato nel. Molise la spinta all'esodo delle popolazioni, specie delle zone montane~ SVILUPPO STORICO DELL'EMIGRAZIONE NEL MOLISE Storicamente però l'emigrazione non nasce nel Molise da un cosciente· - e diffuso sentimento di necessità sociale. Anzi il mondo contadino è del tutto chiuso al fenomeno migratorio quando questo è già diffuso fra le· categorie artigianali. Gli artigiani, più evoluti dei contadini e più di essi capaci di percepire le possibilità dei tempi, sono anche i primi a risentire,. subito dopo l'Unità, i contraccolpi della crescente industrializzazione del Paese. Ben presto la bottega artigiana è costretta a subire prima la concor-- renza e poi il predom~nio dell'economia industriale, che invade il mercato di prodotti in serie e porta la concorrenza fin nel settore degli attrezzi agricoli più elementari. Perfino le pregiatissime lame del Molise scom-- paiono dal mercato: è così che i primi emigranti molisani sono proprio i coltellinai di. Frosolone, seguiti ben presto da alcuni operai di 'Agnone;. si tratta, però, di elementi avventurosi che lasciano lavori non più reddi-- tizi, ma non ancora del tutto improduttivi, dietro il miraggio di facili. guadagni negli Stati Uniti, la terra promessa. È quindi da alcuni gruppi artigiani ed operai che il mito dell'emigrazione si propaga, come i cerchi sull'acqua, al mondo contadino. Nel 1870 i passaporti si contarono sulle dita di una mano. Ma salirono a 70 nel 1871, a 420 nel 1872, a 475 nel 1873.Per due anni non ci fu emigrazione. Nel '76 emigrarono 177 unità; 311 nel '77, 1504nel '78, 1541nel '79, 1314nell' '80. Tut~avia è solo a partire da quell'anno che l'emigrazione: [89] Bib ioteca Gino Bianco

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