I "doppioni " di Carlo Torco • Già è stato rilevato, sulle pagine di questa rivista, che ogni ulteriore indugio nel dare l'abbrivio ad una politica di vera e propria industrializzazione del Mezzogiorno - secondo certe impostazioni di m.assima che non si è mancato di additare - non farà che aggravare la insufficienza dell' opera di sola pre-industrializzazione sin qui svolta: insufficienza irriducibile fin tanto che le strutture predisposte non sar,anno convenientemente utilizzate. Le più recenti notizie provenienti dal Mezzogiorno circa il ristagno delle richieste di credito, le avvisaglie di una recrudescenza della disoccupazione, i sintomi di contrazione in alcuni consumi di prima necessità, confermano la fondatezza dei motivi e dei timori onde scaturiva quel rilievo. Per converso, sembra che sempre nuove preoccupazioni ed ulteriori incertezze concorrano ad accrescere quegli indugi che dovrebbero essere eliminati: il che potrebbe anche essere comprensibile - entro certi limiti - nel momento in cui il Paese dovrebbe accingersi alla prova più severa ed impegnativa, purchè si sapessero prestamente accantonare i dubbì e le esitazioni meno giustificate. Tra le preoccupazioni che più di frequente abbiamo sentito avanzare nel corso degli ultimi mesi, meritano particolare rilievo - sia per l'insistenza con cui sono state ribadite, sia per la fonte da cui promanano, sia, più ancor,a, per le ulteriori perplessità che potrebbero suscitare circa i provvedimenti da adottare - le preoccupazioni attinenti ad una asserita possibilità di dar luogo, nel processo di industrializzazione del Mezzogiorno, ad inutili, ed anzi, dannosi << doppioni » di industrie. Rispondere al primo, immediato quesito che si pone a chi voglia esaminare la consistenza e i fondamenti del « pericolo dei doppioni » - cioè a dire, cosa abbia ad intendersi in questo caso per << doppione » - non è [7] Biblioteca Gino Bianco
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