Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

lificati, può ulteriormente aggravare il disagio di esse, vere e proprie sacche di ·minore attività econom.ic~; può dare origine, cioè, a un processo a spirale di decadimento sia economico che demografico, che non può certo essere infrenato da leggi antimigratorie, che valgono anzi ad accentuare i caratteri patologici del fenomeno, come si dimostra in altra parte di questa rivista. Nè il problema può essere risolto nei limiti dell'attuale politica ·meridionalista, che dà larga preminenza agli investimenti nel settore agricolo. Solo un maggior impulso all'industrializzazione realiz- · zato inizialmente con provvidenze governative, può avviare a soluzione il_problema del deterioramento qualitativo degli insediamenti demografici nelle sacche di minore attività economica, pluralizzando, invece di ostruire, le destinazioni della emigrazione interna. • I La distribuzione delle forze di lavoro in base alle loro occupazioi;ii, , malgrado l'entità finora raggiunte dagli investimenti è rimasta. nel 1952per quanto si riferisce al complessivo settore industriale, pressochè immutata rispetto al 1936. Infatti, le forze di lavoro occupate nell'industria, nei trasporti e nelle comunicazioni, pari al 27% nel 1936, erano salite nel 1952 appena al 28,3% del totale delle forze di lavoro. Forze di lavoro (*) (occupate e diso·ccupate) nell'industria, trasporti e comunicazioni, in lta/,ia (14 ) Numero assoluto Percentuali delle forze Regione di lavoro nell'industria in migliaia trasporti e comunica~ioni (**) Anno 1936 Anno 1952 Anno 1936 Anno 1952 Settentrione 3.489,6 4.075,0 38,5 43,3 Centro· 980,2 1.153,6 29,3 32,0 Meridione 1.029,1 1.185,6 26,2 27,4 Isole 503,3 556,8 28,8 30,6 Nord 4.469,8 5.228,6 36,0 40,~ Mezzogiorno 1.532,4. 1.742,4 27,0 ~8,3 Italia 6.002,2 6.971,0 33,2 36,4 (*) Maschi e femmine; (**) in % delle totali forze di lavoro. ( 14 ) SvIMEZ: Statistiche nel Mezzogiorno d'Italia, 1861-1953, Roma 1954, p. 496. [84] Biblioteca Gino Bianco

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