. ai sardisti, ai comunitari, ai gruppi che confluirono in Unità Popolare e, natural.mente,alla socialdemocrazia.Della quale è oggi molto facile parlar male: ma noi non possiamo dimenticare i meriti degli uomini che nel .1947 ebbero il coraggio di creare le condizio·ni che misero i comunisti fuori del governo; e che~come ha scritto Valiani sul Mondo, riferendosi a Tremelloni sul piano tecnico e a Saragat sul piano politico, « hanno avuto una parte determinante nell'impostazione delle riforme economichesociali >>. Del resto - e lo si lasci dire a noi, radicali europeisti, .- se Mendès per certe battaglie non può prescindere da Mollet, e viceversa, La Ma/fa e Pannunzio non possono prescindere da Saragat, ·e viceversa. Sappiamo bene che durante que$ti dieci anni si sono 11erificatdi issensi e accumulati risentimenti. Ma se è vero che nel Paesesta maturando una atmosfera propizia al « recuperodemocratico», non è questa l'ora di risentimenti; e meno che mai è l'ora di sfoderare vecchi e nuovi nazionalismi di partito. [6] Biblioteca Gino Bianco
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