_ .... opportuno pertanto riportare la ·pacata ed esperta opinione di MONDO ECONOMICO del 19 novembre, che appunto stigmatizza i « clamori sovente troppo facili, gratuiti e superficiali». Secondo il settimanale, << tutto sommato, siamo ben lontani dal pericolo nettamente, dichiaratamente inflazionista che ha provocato bruschi dirizzoni negli altri Paesi europei, e dalla incertezza che grava su talune monete ». Dopo aver considerato gli oneri nuovi che dovranno aggiungersi al nostro bilancio e che potrebbero addurre a un disavanzo di 700 miliardi, e dopo aver ricordato alcune <<ricette» offerte da destra e sinistra, il settimanale scrive: << Nessun dubbio che la politica di bilancio impone seri raddrizzamenti. Un blocco alle spese nuove non è praticabile, nè sensato: un severo filtro è necessario. Amputazioni vaste nel nostro bilancio non sono possibili: revisioni oculate si, senza escludere le .spese militari». Tra l'altro, nota il settimanale, non solo deve darsi un giudizio « attento e qualificato sugli effetti della spesa statale, sul circolo ,.. dell'attività economica del Paese », ma non bisogna dimenticare che sulla differente velocità di jncremento tra spesa statale e reddito nazionale influisce anche la naturale, fisiologica impossibilità del verificarsi di un « meccanico "pari passo" tra due fenomeni, il cui ciclo non è certo scandito dall'anno solare». Concludendo, il settimanale raccomanda al Governo che nel,'attesa di un <<rifasamento» dei rapporti tra reddito e spesa - « rifasamento» conseguibile nei prossimi due o tre anni - sarebbe tuttavia necessario attuare <<una politica di avviamento al "piano Vanoni "», in modo da rassicurare ed avvicinare la fase << nella quale sia possibile varare la prima massiccia rata d'una organica e programmata politica di investimenti ». Jn verità l'idea di· procrastinare ulteriormente l'attuazione del « piano» ci lascia assai perplessi. Ma se anche, per dannata ipotesi, ciò si rendesse assolutamente necessario per non distruggere con l'inflazione ciò che fino ad oggi si è costruito, deve essere ben chiaro che 1~ «attesa» non deve significare inerzia. I provvedimenti da prendere, senza eccessiva spesa, sono moltissimi: si potrebbe cominciare col riordinamento della burocrazia, con l'emanazione di nuove disposizioni per rendere concreta ed utile la pubblicità dei bilanci delle grosse imprese (pubbliche e private), con la predisposizione di programmi nazionali e regionali per avviare il noto « piano », e molte altre cose ~ncora. Se bisognerà « attendere », insomma, si faccia in modo che si possa «partire» con la maggiore celerità possibile. Ed ovviamente, si tratterà anche di portare quelle modifiche allo schema Vanoni, così come oggi è configurato, che il tempo perso renderà necessarie: si tratterà cioè di ridimensionare il « •piano » in modo da accelerare il movimento di trasfusione del reddito e dei risparmi dal Nord al Sud. Intanto, ci conforta la notizia di un sottocomitato interministeriale insediato proprio allo scopo di procedere alle s11ddette « revisioni oculate ». [74] Biblioteca Gino Bianco
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