Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

la Regione siciliana. La polemica è riflessa dalla stampa dell'isola: ad un articolo di R. Lanza apparso in SICILIA DEL POPOLO del I~ dicembre si replica da parte de L'ORA. Successivamente si sono avute varie repliche e controrepliche, mentre SICILIA DEL POPOLO si preoccupava di ospitare svariati parer~ per evitare l'impressione che le opinioni del Lanza fossero da considerarsi espressione « ufficiale » dei « fanfaniani ». L'articolo del Lanza del I O dicembre suonava aspra rampogna al presidente della Sicindustria, ingegnere La· Cavera, per i'l suo « strano connubio» con i comunisti~ e per aver egli asserito di essere disposto ad allearsi « anche col diavolo », pur di fare l'industrializzazione ( « certi connubi non li concepiamo perchè n~n siamo disposti ad allearci " a11che col diavolo " », sorisse il L., dimostrando assai labile memoria per un certo articolo 7 della nostra Costituzione ...). L'onorevole Lanza esprimeva il 4 dicembre la sua avversione per 3 punti della legge in questione, e precisamente: 1) per i contributi sull'energia elettrica consumata, per cui il disegno di legge prevede un duplice ordine di benefici . da potersi concedere alternativamente o cumulativamente (esenzione parziale o totale del prezzo dell'energia. elettrica da qualsiasi imposta o tassa di spettanza regionale e contributo quadriennale del 20 %); 2) per i contributi del 50 % alla costruzione di dormitori, refettori, ecc. per migliorare le con<:llzioni igienico-sanitarie del lavoro, e per assicurare « · condizioni cultu.- rali e ricreative »; 3) per il contributo sino al 50 % sull'acquisto del terreno e sulle spese d~ allacciamento qualora gli impianti sorgaho fuori delle zone industriali. A dire il vero, di fronte ai contributi, cosi come sono configurati secondo le parole dell'on. Lanza, non mancano anche in noi certe perplessità: e bisogna rimandare ad altro momento un giudizio documentato ed obiettivo. Tuttavia diremmo che, più ancora della questione pratica, interessa qui osservare lo «spirito» che muove l'ostilità del Lanza e di altri contro questo tipo di misure. « Niente ~ontributi che perpetuano la mentalità paternalistica dello Stato. Niente contributi, perchè non ci ·danno nessuna garanzia che l'industria sorga per vivere e non semplicemente per ottenere sovvenzioni e benefici che dovranno poi accompagnarla lungo tutta la sua grama vita... nulla a fondo perduto. Chi ama cimentarsi in un'industria deve comprendere fin dall'inizio che il settore. industriale comporta del rischio » : queste le osservazioni del L. Ora questo è il solito gioco di affermare verità formalmente esatte per nascondere l'assoluta infondatezza di certi assunti. Come possa il contributo, necessariamente 11,natantum, sullo acquisto del terreno; o il contributo sull'edificazione di opere che altrimenti l'industriale, con tutta probabilità, nòn porrebbe in essere (refettori, ècc.); o un contributo limitato nel tempo sui prezzi dell'elettricità; come possano . tali tipi di contributi diminui1·e il rischio dell~impresa, è cosa che nessuno saprebbe comprendere. Essi appaiono diretti - e qui, abbiamo detto, no11 vogliamo giudicare sull~ loro specifica efficacia a ta1l fine - ad agevolare· la [70]. Biblioteca Gino Bianco

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