eletto l'avv. Azzone per conto di << Iniziativa» e di << Forze sociali >. Il candidato della corrente gronchiana rimase escluso. Dal giugno del '54 la lotta interna nella D. C. napoletana continuò senza esclusione di colpi; sino a giungere all'episodio del rinnovo, nel dicembre dello stesso anno, del Comitato cittadino; e tutto lasciava credere che ne sarebbe derivato un nuovo Comitato, deciso ad iniziare una energica battaglia sulla destra. Ma, nel periodo intercorso tra l'elezione dei delegati e la data fissata per il Congresso, la Segreteria nazionale, preoccupata del parziale successo gronchiano, scioglieva il Comitato cittadino uscente e nominava un commissario nella persona dell'ing. Fronzio, genero del sen. Zoli, attut,tlmente ancora in carica. Il Congresso veniva rimandato sine die e con molta probabilità non sarà radunato se non dopo le elezioni amministrative della prossima primavera. Sfumata la possibilità di una sua rivincita in seno al Comitato cittadino, la corrente gronchiana di << Politica sociale» doveva proporsi il modo di riparare a quella sconfitta, subìta per intervento dall'esterno. In una città a capo della quale è una amministrazione monarco-fascista come quella di Lauro, il compito dei partiti democratici, soprattutto delle loro correnti più avanzate, è quello di condurre una opposizione sistematica, senza quartiere. E ciò era tanto più logico ed efficace a Napoli, in quanto si trattava di infe-- rire nuo\ri colpi ad una amministrazione screditata, espressione di una parte politica in progressivo sfaldamento. Il problema che si poneva ai democristiani più progressivi che militano nella corrente di << Politica sociale> era perciò di recuperare << Iniziativa democratica» a un indirizzo di centrosinistra, di ricostituire quella unità delle sinistre che aveva prevalso prima del Congresso Nazionale. N è questo problema si presentava apparentemente insolubile a chi avesse ricordato che il Barbi, nel suo intervento al Congresso nazionale di Napoli, aveva dichiarato che le riforme nel Mezzogiorno non avevano prodotto i risultati psicologici sperati perchè « si sono lasciate a~ proprio posto le vecchie cariatidi economiche del fascismo e perchè qui troppo spesso i capi locali del partito sono legati ad interessi di conservazione sociale». Il discorso del prof. Barbi finiva con l'esortazione: « Niente apertura a destra! ». Intanto; come s'è detto, al tredicesimo Congresso provinciale, tenuto nei giorni 3, 4 e 5 giugno per il rinnovo della Giunta provinciale, la lista gron- . chiana di << Politica Sociale», con capilista il dott. Ducceschi e il dott. Pellegrino, raggruppava gli scontenti di varia provenienza e coglieva la vittoria contro la lista di << Iniziativa democratica~ .. Intorno a << Iniziativa democratica> s'erano ri11niti, però, oltre ai sindacalisti dell'on. Colasanto, i rappresentanti di quel centro-destra che era il vero ed unico sconfitto del precedente Congresso. Questi << notabili », affratellati da vecchi risentimenti, erano ispirati e diretti da figure di grande prestigio, come il sen. Gava e l'avv. Mauro [64] Biblioteca Gino Bianco
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