mentre è diminuita di qualche centinaio di abitanti, passando da circa 21.-000 abitanti nel 1926 a poco più di 20.000 nel 1931 (non abbiamo le cifre esatte), è aumentata nei cinque rr1esi che seguono di circa 2.000 abitanti. Il nuIIJ.ero dei vanl costruiti nel secondo quinquennio preso in esame è invece pressochè uguale a quello del primo quinquennio. Negli anni che seguono, e cioè durante la guerra e nell'immediato dopoguerra, il numero dei vani costruiti è irrilevante. Di contro si assiste nello stesso periodo ad un aumento della popolazione che va da 24.913 abitanti nel 1941 a 28.087 nel 1947. Di qui uno stato di aggravamento del problema delle abitazioni che assumerà aspetti veramente drammatici. E giacchè si è parlato di abitazioni, non si può tacere dei Sassi. Dai dati in nostro possesso risulta che la prima amministrazione comunale che abbia preso in esame il problema della inabitabilità di molte grotte dei Sassi, è stata quella del periodo 1923-1926. L'amministrazione, dopo aver progettato un piano di risanamento delle zone più malsane dei Sassi, d'accordo col Genio Civile, preventivava la spesa di 800 mila lire, nonchè un mutuo di favore di 6 milioni, estinguibili in 50 anni, per la costruzione di case popolari in numero uguale ad altre abbattute e a quelle da abbattersi nei Sassi. Il Governo Nazionale col R. D. L. 8 maggio 1924 stanziava invece la somma esigua di 2 milioni e mezzo di lire (in cui erano conglobate le 800 mila lire richieste per Matera) << per completare» tutte le opere di risanamento in Potenza e in Matera. Si ebbe la costruzione di una diecin3! di case al borgo Venusio, destinate all'incuria prima e all'abbandono dopo. Il problema restava, dunque, insoluto e col passare degli anni si aggravava per l'aumento della popolazione. Che cosa fu fatto in seguito? Nulla di notevole in verità, se si eccettua l'opera di copertura delle fognature, che scorrevano sul piano stradale, e lavori vari e irrilevanti di pavimentazione stradale, di riparazione ai parapetti e alle scalinate di accesso ai Sassi.. Nel 1936 ci fu la visita di Mussolini. Era la seconda volta che un Capo di Governo, dopo l'unificazione, veniva quaggiù nella città dei Sassi. Zanardelli li aveva ammirati, i Sassi, dal balcone della casa dei Conti Gattini. Mussolini fece di più; andò giù ai Sassi in automobile, a guardarle da vicino queste famose case-grotte. Sentite il racconto che ne fece un inviato speciale della Gazzetta del Mezzogiorno. « Il corteo (delle automobili) prende la nuova strada periferica e passa attraverso festoni di sempreverdi sui quali sono scritte le parole di riconoscenza e quelle del saluto devoto all'Ospite bramato. - ... Poi la vettura passa rasente al Convitto Nazionale e scende sui margini del Sasso Caveoso. [59] Biblioteca Gino Bianco
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