~ A questopunto, però, mentre sembrache si possaaprire una congiuntura propiziaa una ripresademocratica,si deve dire che le posizioni di centrosinistra, come i confini stessi della sinistra democratica rispetto alla sinistra tota/,itaria, vengono ancora male interpretati, sia per tendenziosità di osservatori diffidenti, sia per troppo zelo di amici improvvisati, sia per accorgimenti di avversariallarmati.E perciò è necessariofissare fin da ora cosa intendiamo noi per indirizzo politico di. centro-sinistra e per qualificazione della sinistra democratica: consapevoli che centro, sinistra, destra, .sono anche espressioni convenzionali; e che, quatJdo uomini di centro, liberali storicisti crociani, c·ome noi, si qualificano sinistra democratica, ciò avviene in rapporto ad una determinata situazione storico-politica. Ma ciò . .impone appunto, in questa determinata situazione, il ribadimento delle .frontiere che ci separano à jamais dalla.sinistra totalitaria, e anche delle valutazioni che ci distinguono da tutte le posizioni classiste: stornando .subito taluni equivoci che osservatori diffidenti,. amici improvvisati avversari a/,larmati sembra110 concordemente interessati ad accreditare. Questa rivista ha rappresentato pure 1,1,nsoforzo di ripensamento delle esperienze che la sinistra democratica ha vissuto nel Mezzogiorno. Essa ha posto fin dagli inizi un punto fermo, a chiarimento della stessa qualifica di sinistra democratica: e cioè che questa si definisce in tal modo proprio perchè si ritiene in nessun caso assorbibile nei fronti popolari a direzione comunista, ed assolutamente insensibile a tutte le lusinghe della sinistra totalitaria: in quanto, cioè, considera comunisti e affini allo stesso modo in cui essi sono considerati dal liberalismo europeo, dalla socialdemocrazia europea, dalle altre forze della democrazia europea; perchè infine ~ last but not least - essa è tenacemente europeista. Quando si attenuassero l'anticomunismo e l'europeismo, la sinistra democratica cesserebbe di essere «democratica», prima o poi, g~aviterebbe .verso il fronte popolare, prima o poi si confonderebbe con la sinistra totalitaria. E' questo un pericolo, però, che non si presenta affatto: da certe infezioni i quadri della sinistrademocraticaitaliana, f acci,anocapo a La Malf a o a Saragat, a Cattani o a Valiani, sono adeguatamente vaccinati. Ci sono poi certe malattie senili che non dovrebbero attingere una giovane forza democratica in un Paese moderno, sia pure esso l'Italia con i suoi problemi e le sue tradizioni: malattie senili, più che infantili, della democrazia sono il giacobinismo e l'anticlericalismo. Giacobinismo nel sen- [4] Biblioteca Gino Bianco
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