Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

l ' GIORNALEA PIU VOCI Malgrado la scissione Nel maggio, questa rivista, che realizza la collaborazione redazionale di elementi giovani e meno giovani appartenenti a tutti i settori della sinistra democratica, liberali, socialdemocratici, repubblicani, indipendenti, formulò « una ideale dichiarazione di voto per la Sicilia, a favore delle liste 'unitarie del P.R.I. e del P.S.D.I. ». Cercarono di avvalersene, per approfondire e rendere irrimediabile una frattura già molto grave, elementi della destra liberale; per impulso dei quali fu infatti emessa una rampogna della direzione del P.L.I. contro il direttore di Nord e Sud, membro del Consiglio . Nazionale Liberale. Non credemmo opportuno rispondere: quella rampogna era formalmente ineccepibile e stava a dimostrare - poichè ineccepibile era anche sostanzialmente la dichiarazione di voto di Nord e Sud, che non poteva non assumersi precise reponsabilità di fronte alle posizioni elettorali che si erano profilate in Sicilia - il grave disagio Ghe certo indirizzo politico pro- ' pugnato dall'on. Malagodi aveva procurato all'ala più liberale del meridionalismo, o meglio all'ala meridionalista del liberalismo ufficiale: un disagio che, con la campagna elettorale del P.L.I. in Sicilia, si era già tradotto in · incompatibilità. Per le stesse ragioni, di responsabilità e di moderazione, non rispondemmo quando, rispettivamente sul Tempo e sul Giornale d'Italia, Ugo D'Andrea impudentemente e Manlio Lupinacci ingiustamente (perchè lui, Lupinacci, certe cose le conosce e le capisce) ripresero l'argomento. Nei giorni della scissione liberale, Il Tempo concludeva il suo servizio di apertura sul Congresso all'EUR ricordando l'episodio della dichiarazione di voto apparsa in maggio su Nord e Sud: da allora, ha scritto Il Tempo, la scissione è apparsa irrimediabile. Possiamo anche essere d'accordo: purchè si precisi - anche per stabilire le proporzioni, oltre che le responsabilità - che fu l'impostazione data dal P.L.I. alla campagna elettorale in Sicilia, e non la nostra dichiarazione di voto a mettere a nudo la distanza che ormai era stata stabilita, ad opera dell' on. l\tlalagodi, fra il liberalismo ufficiale e il liberalismo effettivo, specialmente nel Sud. , Questa distanza, quale che sia stato l'esito formale del Congresso svoltosi all'E.U.R., risulta oggi ulteriormente aggravata. E francamente non è nostra la colpa. Seguano pure .i Capua e i Colitto la loro vocazione che certo [47] Biblioteca Gino Bianco

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