Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

tale, contrasta non poco con altri aspetti del pensiero del Bruno, caratte• rizzati non da questa complessa inclinazione metafisica e religiosa, ma dalla mondana tradizione dell'umanesimo civile fiorentino. Ci son passi nello Spacciodella bestiatrionfante, che riprendono, al di là di ogni suggestione metafisico-naturalistica, temi profondi dell'umanesimo: l'esaltazione del lavoro umano, della dura lotta dell'uomo contro le contrarie forze della natura, delle sue << mani » ,sacrileghe, fondatrici di città e di regni, ha ben poco a che fare con quest'ansia di divenir da cacciatore, caccia, da predatore, preda, che caratterizza le pagine degli Eroici furori. E non direi che si contribuisca con molta efficacia ,all'esegesi bruniana, quando si cerca di annullar tutte le differenze nel << motivo centrale>>,nell'idea fondamentale della filosofia del Bruno. La teoria delle vicissitudini, il dominio delle passioni ottenuto mediante il superamento delle volgari opere quotidiane nella contemplazione dell'eterno ripetersi degli eventi, sono senza dubbio dottrine largamente dominanti nelle pagine del Bruno: e non c'è ·dubbio che non sia impossibile interpretarle, alla maniera del Guzzo, come aspetti di un pensiero schiettamente cristiano. Nella loro radice, esse sono naturalistiche e anticristiane: e non è certo un c.asoche la logica di questa impostazione caratterizzi le estreme parole del Bruno prima della morte, quali ci sono tramandate dall'impressionante documento del 19 febbraio 1600 («Giovedì mattina in C,ampo di Fiore fu abbruggiato vivo quello scelerato frate domenichino da Nola, di che si scrisse con le passate: eretico obstinatissimo, ed avendo di suo capriccio formati diversi dogmi contro nostra fede, ed in particolare contro la SS. Vergine ed i Santi, volse obstinatamente morire in quelli lo sceler,ato: e diceva che moriva martire e volentieri, e che se ne sarebbe la sua anima ascesa con quel fumo in paradiso. Ma ora egli se ne avede se diceva la verità») (31 ). Un commento minuto di tutte le questioni condensate in questa pagina, implicherebbe, com'è chiaro, un esame, impossibile in questa sede, di tutte le complicate vicende del processo: e tuttavia, anche a prescindere da queste questioni e dall'agghiacciante volgarità clericale delle sue parole conclusive, essa permette di accertare la presenza continua nella mente del Bruno di questa dottrina fin nelle ore estreme, e di coglierne chiaramente l'implicazione ( 31 ) Documenti della vita di Giordano Bruno, a cura di V. Spampanato, Firenze, 1933, p. 207. [39] Biblioteca Gino • 1an o

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