Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

cultura del Rinascimento, ma presuppone altresì un criterio di giudizio estremamente meccanico. E che cosa dire delle sue osservazioni sul cristia- . nesimo, nato come religione degli oppressi, e a.ffermatosi come « strumento delle classi dominanti » ? (24 ) (È probabile che oggi le impostazioni della storiografia storicistica sulle origini e il significato del Cristianesimo nel mando moderno, debbano essere riviste ~Ila luce di più concreti criteri di indagine storica: ma con osservazioni come queste dubito che si possa fare molta strada). E l'elenco potrebbe continuare: molti altri esempi si potrebbero dare di questa incapacità a cogliere il passato nelle sue concrete dimensioni, di questa tendenza a modernizzare e a vedere dovunque o idealismi platonizzanti o progressivi materialismi (25 ): e se il Luporini sottolinea più volte la diversa funzione storica dei vari movimenti di ·pensiero nelle diverse situazioni storiche (si vedano certe osservazioni sul neoplatonismo e fin sulla mistica tedesca di un Cusano), ciò non esclude che al fondo il movimento della storia sia caratterizzato in modo sostanzialmente uniforme attraverso l'opposizione di forze rinchiuse nel piano delle strutture. E la complessità della storia, che così spesso il Luporini ama ricordare, finisce per consistere più in un artificio raffinato che in un'autentica affermazione storiografica. Ma - si dirà - il Luporini sa scrivere ~che pagine ben diversamente intonate, più dense e più intelligenti (26 ) di quelle che si ( 24 ) Leonardo, p. 90. ( 25 ) Si veda quel che il Luporini scrive a proposito di Leopardi nel saggio Leopardi progressivo, in Filosofi vecchi e nuovi, Firenze, 1947, p. 254: « Il momento esistenzialistico si risolve e dissolve... in Leopardi, almeno dal punto di vista teorico, in quello materialistico. Ciò spiega perchè egli non si sia lasciato tentare da nessuna delle seduzioni dell'irrazionalismo e della religione... Se è vero che il Leopardi anticipa, nello svolgimento drammatico e rotto del suo pensiero, il passaggio dal vitalismo , all'esistenzialismo di quella parte del pensiero europeo a cui rimane estranea, che anzi rifiuta la dialettica, non è meno vero che egli ne anticipa così anche la catastrofe critica e la oltrepassa, almeno in esigenza, con l'affermazione del suo materialismo ... ». Dove, a parte l'evidente forzatura, c'è una intressante nota autobiografica, che andava sottolineata. Sui saggi raccolti in questo volume, molto ci sarebbe da dire da chi si proponesse di seguire lo svolgimento del pensiero del Luporini: qui basti dire che il saggio di gran lunga più notevole (anche se più virtuosistico) è, a mio parere, quello sul frammento giovanile di Hegel, Freiheit und Schicksal, (pp. 50-111). ( 26 ) Si vedano ad esempio le pagine veramente notevoli in cui il IJuporini spiega storicamente l'incapacità di Leonardo a risalire dalle molte analisi al << principio >: - I [35] Biblioteca Gino Bianco

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