Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

una tendenza alla modernizzazione e all'apriorismo: alla violenta sovrapposizione di schemi ideologici alla concreta realtà del passato. E se si pensa che questa stessa tendenza, natur~lmente capovolta, aveva caratterizzato per tanti lati la storiografia di certo idealismo (e non sempre deteriore!) non si può dire che da questo punto di vista i nuovi storici segnino un ' sensibile progresso sui loro avversari. Al dominio incontrastato dell'idealismo (p~r cui idealista e prek,antiano era definito Marsilio Ficino, e dello stesso Cristianesimo si coglievano aspetti chiaramente preidealistici), si sostituisce ora un dominio non meno accentuato e incontrastato del materialismo. Ma, a questo punto, è bene che ogni commento generale ceda il luogo alla diretta analisi di concrete pagine storiche, per misurare il suo valore e la sua esattezza. I testi scelti per queste brevi note sono tra i migliori contributi che la storiografia marxista abbia dato in questi ultimi anni: perchè, a sottolineare i difetti delle opere meno riuscite, non solo si dimostrerebbe scarsa l~ltà nella discussione, ma si rischierebbe di,prendere per « tipico» di una certa impostazione ciò che invece pertiene soltanto alla stupidità umana, al di là di ogni distinzione di ideologie e di credi metodologici. Ciò che in questa sede potrebbe ingenerare non pochi • • equ1voc1. I La difficoltà che si è rapidamente rilevata nell'impostazione generale del problema della storia si riflette puntualmente negli scritti dei più notevoli e interessanti scrittori. marxisti. Si prenda ad esempio il recente libro di Cesare Luporini su La mente di Leonardo (12 ): è un libro senza alcun dubbio notevole, costruito con molta finezza di notazioni, con senso moderno dei problemi, con una conoscenza della letteratura cri~ica e della cultura umanistica e rinascimentale, ampia e precisa. Certo, il quadro della cultura fiorentina, tr.acciato in queste pagine, non presenta sostanziali novìtà rispetto a quello magistralmente delineato dal Garin, pochi mesi prima della pubblicazione del libro del L,uporini, in un bel saggio su Leonardo: il problema dei rapporti tra Leonardo e la tradizione scientifica del tardo medioevo, giustamente sottolineato dal Garin come essenziale a un giudizio storicamente più maturo sulla << novità » del pensiero scientifico leonardesco, appare.alquanto trascurato n_ellepagine del Luporini. Nè si dica che ogni libro ha ( 12 ) C. LuPORINI, La mente di Leonardo, Firenze, 1953 (su questo libro si veda anche la ree. di D. Cantimori, in Società, 1953). D'ora in poi sarà citato come Leonardo. [28] Biblioteca Gino Bianco

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