Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

, ,come aveva detto Engels, nè della loro vi~ sociale nè del loro pensiero, ma cessa d'esser tale e diviene cosa concreta e «vera», quando la .società sarà stata riunificata, gli uomini non saranno più opposti gli uni ·agli altri nella << lotta per l'esistenza», e, in luogo di dominarli, la storia passerà sotto il loro dominio. « ...Si può persino giungere ad affermare che mentre tutto il sistema della filosofia della prassi può diventare caduco in un mondo unificato, molte concezioni idealistiche, o almeno alcuni aspetti ,<li esse, che sono utopistiche durante il regno della necessità, potrebbero diventare verità dopo il passaggio. Non si può parlare di Spirito quando la società è raggruppata, senza necessarjamente concludere che si tratta di spirito di corpo, ma se ne potrà parlare quando sarà avvenuta l'unificazione. L'uomo conosce oggettivamente in quanto la conoscenza è reale per tutto il genere umano storic,amente unificato in un sistema culturale unitario: ma questo processo di unificazione storica avviene con la sparizione delle ~contraddizioni interne che dilaniano la società umana, contraddizioni che sono la condizione della formazione dei gruppi e della nascita delle ideo1ogie non universali concrete ma rese caduche immediatamente dall'origine ·pratica della loro sostanza. C'è quindi una lotta per l'oggettività (per liberarsi dalle ideologie parziali e fallaci) e questa lotta è la stessa lotta per l'unificazione culturale del genere umano. Ciò che gli idealisti chiamano • « Spirito » non è un punto di partenza ma di arrivo, l'insieme delle soprastrutture in divenire verso l'unificazione concreta e oggettivamente universale, e non già un presupposto unitario» (10) Che è, come si vede, un passo di grande importanza e di grande chiarezza concettuale: e non solo perchè il Gramsci ammette in modo che non si potrebbe desiderare più netto, il grande ruolo giuocato dalla filosofia del Croce nella formazione del suo pensiero (ciò che qui si constata da storici, e senza quello stupido compiacimento che caratterizza talvolta le pagine di certi studiosi a corto di argo- ·.menti), ma perchè sottolinea, in sostanza, il carattere nettamente finalistico ~della filosofia della praxis. Nè si obbietti che il regno della libertà non è ·un paradiso in ·cui tutte le attività mondiane si interrompono per lasciar il .luogo ad una sorta di immobile contemplazione della raggiunta felicità, _perchè questa non è osservazione che valga dal punto di vista del problema ( 10 ) A. GRAMSCI, Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce, Torino, I .1948, p. 96 ( e cfr. pp. 93 796). [26] Biblioteca Gino Bianco

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