I Mi pare di aver esposto con precisione, se pur in rapida sintesi, le ragioni che i marxisti italiani hanno opposto, prima e dopo la pubblicazione degli appunti di Antonio Gramsci, alla critic,a di Benedetto Croce: e nessuno, che sia seriamente interessato agli studi e desideri innanzi tutto ristabilire i termini esatti della questione, avrà difficoltà a riconoscere che, effettivamente, nel fervore della polemica e nei ritorni violenti della passione politica, i testi siano stati talvolta forzati verso interpretazioni troppo unilater,ali e schematiche, e la visione storica del materialismo marxista sia stata prospettata in una luce non del tutto adeguata. E tuttavia, chi riprenda la questione da un punto di vista un po' diverso da quello scelto dagli studiosi marxisti per le loro critiche << antirevisionistiche >>,non ,avrà difficoltà ad ammettere che la «accusa» (se così piace chiamarla) non tanto di determinismo quanto di « finalismo» e di .filosofiadella storia, risponde a verità molto più di quanto le discussioni e le precis~i_oni sul rapporto struttura-superstruttura non sembrino postulare. Tutta la lunga polemica sul punto se questo rapporto sia meccanico o di~lettico, implichi la distruzione della libertà umana o al contrario la ~lti in forme non « idealisti- · camente >> mistificate, tutta questa polemica non sposta sostanzialmente il problema se il marxismo imponga o no un fine alla storia umana, e 110npresupponga quindi un suo sviluppo necessario verso una conclusione determinata. Ed in realtà, ammesso che grande importanza ha pure, dopo l'iniziale impulso economico, la «reazione» che le superstrutture esercitano sulle strutture, rimane poi ben chiaro che questo rapporto e questo concreto condizionamento viene a cessare, non sussiste più in questi termini, quando, individuato con la dottrina marxista il punto focale della « contraddizione » della società, ed elevata quindi rivoluzionariamente tale contraddizione a principio non solo di conoscenza ma di azione, si pongono le premesse per quell'azione che cambierà, come Marx diceva, il .mondo, e si vede chiaro nell' << enigma della storia>>. In tal modo il marxismo si configura non come una filosofia tra le altre, ma come quella filer sofia che, vedendo chiaro nella realtà contraddittoria delle cose, si 'pone come teoria e come azione di questa contraddizione: e per questo, nella celebre undecima « glossa a Feuerbach », Marx può scrivere che, mentre i precedenti filosofi hanno solo interpretato il mondo, ora si tratta di « cangiarlo>>,rivendicando evidentemente solo alla sua Weltanschauung questo diritto e questo potere. Perchè tutte le precedenti « interpretazioni >>erano [21] Biblioteca Gino Bianco
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