Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

mo12te: « la sera era chiara, c'era la luna. Erano intinti di luna gli alberi ~ la montagna, il mare lontano... Le ombre delle case per le strade strette ,.erano dense e nere, e tagliavano a spicchi e a triaµgoli le strade, come se vi fosse disteso qUiae là un panno scuro. Ma non erano voci di fon tane quelle che si udivano, erano le voci delle donne » {2 7 ), con certi dialoghi alla Vittorini che si trovano ne L'uomo è forte e si vedrà di quanto Alvaro se ne sia allontanato. Nè dir questo significa confinare il narratore calaprese in u~ estetismo che non gli si confà; la cifr;i segreta della sua arte è sì una sensibilità attentissima che si nutre, talvolta golosamente, .di suoni e sapori - quelli della sua terra -, ma .sorretta da una coscienza morale, cristiana, interna ad essa, che la alimenta e ne è nutrita insieme; la moralità della terra e quella degli uomini che tendono ,a fare tutt'uno. E si ponga tutto questo a confronto, si diceva, con l'apparente complessità psicologica ~ con lo sterile tormento dei personaggi de L'uomo è forte. Qui c'è, magari, una professione di fede, da accreditare attraverso l'oscura problematica mo-- -~aledel protagonista,. ma la felicità narrativa dell'Alvaro migliore appare irrimediabilmente lontana: « Se potessi, oh se potessi... - Si cacciò la testa fra le mani, puntando i · gomiti sul tavolo. .:__Perchè non si può? - chiese levando gli occhi abbacinati. ·· ·. I - E me lo domandi? - Se si potesse domandare, e se ci fosse una maniera... Non si sa pro- • • pr10, non s1 sa... - No, non si sa. Ma chi ha studiato sa 1ne110 di tutti. - È il tempo che è cambiato. Se 1non fosse cambiato il tempo ... Chi sapeva che sarebbe cambiato? Tutti quanti siamo fuori posto. - Tutti ---- disse Isidoro (28). Segno· palesissimo che. in lui Europa e Calabria sono complementari e solo da una piena integrazione di questi due termini può nascere la sua poesia più alta. Come testimonia L'età breve, che è per molti versi una <lelle sue cose più compiute. Vi è stato notato, è vero, un dosaggio dei due termini non sempre costante, dove più, dove meno riuscito (29 ). Ma al di ( 27 ) Pag. 40. (2 8 ) Bompiani, Milano, VI ediz., 1944, pag. 284. ( 29 ) E vedi per tutti il già citato articolo di G. Pampaloni in Belfagor. [118] Biblioteca Gino Bianco ·

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