... ·colati che si rompono coi petti, ma un cristianesimodel tutto ritrovato nella sua purezza elementare. Quest'esperienza, dunque, p11rcon tutti i limiti predetti sul piano artistico, non fu inutile per Corrado Alvaro. Rappresentò il primo grosso tentativo di allargare l'isola poetica della sua Calabria ,acontatto con un mondo -più vasto.Ma questo processo,per cui la Calabria - che in Gente in Aspromonte è ancora una determinazione geografica, oltre che poetica - diviene prògressivamente un « luogo ideale » (22 ) della narrativa di Alvaro, è solo con L'amata alla finestra che raggiunge i primi risultati pienamente soddisfacenti. Quei due temi intorno~ cui si enucleava Gente in As-promonte, la Calabria e l'infanzia, rivelano più chiarament~ la loro identità. La Calabria come l'infanzia di un poeta che anela ad allargare i suoi.orizzonti, a entrare nel mondo moderno insieme alle sue creature. Sarà questo, per usare una formula, il fulcro della nuova arte di Alvaro che qui fa le sue prime prove e raggiunge ,risultati notevoli in entrambi i ~si. Non solo, infatti, è poeticamente riuscita la figura di Giustino, il sedicenne studente di provincia che scopre la donna, autentico predecessore di Rinaldo Diacono dell'Età breve - e su questa costanza dei contenuti in Alvaro occorrerà ritornare - ma ~nche i pastori che dalle « canzonacce>>di Gente in As,promonte passano al primo contatto con l'alfabeto. E non ci si lasci ingannare dagli inevitabili effetti comici che ne derivano; si guardi bensì con quanto affetto . sono considerate anche le loro ingenuità più smaccate. I pastori visti non come strumenti di un più o meno facile becerismo, ma visti come la _vergine e· fantastica essenza dell'umanità nelle sue prime reazioni dinanzi alla aridità del «segno:., della «convenzione>>,dell'abbece~rio. E questo aveva capito il maestro ambulante, per il quale « la lettera U era " quella con le corna'', e si pronunziava muggendo: Uuh! In coro, la riconoscevano tutti, come se appartenesse a ognuno, e tutti insieme, seduti in terr,a, davanti al cartone bianco su cui era tracciata, muggivano: Uuhl Ma se passava ancora · sotto i loro occhi~-la chiamav~no: "quella con le corna,,, ed era difficile convincerli che si pronunziava uuh in ogni caso e dovunque la si incontrasse » (_2 3 ). ( 22 ) Cfr. al proposito S. Solmi in L'Italia letteraria del 16 febbraio 1930. ( 23 ) L'amata al.la finestra, Bompiani, Milano, III edizione, 1945, pag. 146. [116] Biblioteca Gino Bianco ..
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