Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

da sviluppare e verificare, specie alla luce delle ultime opere dello scrittore calabrese, fino a vederlo - magari - sensibilmente modificato (2). e Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d'inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare e la terra sembra navigare sulle acque » (3 ). • • • << Tutti intorno coi neri cappucci, coi vestiti di lana nera, animano 1 mont1 cupi e gli alberi stecchiti, mentre la quercia verde gonfia le ghiandole pei porci neri > (4).. Dinanzi a i~magini di tal tipo -un solo nome fu possibile fare, Verga, a suggerire un orientamento ed una prospettiv~. Le più belle pagine dei Malavoglia con il loro lirismo da << circulata melodia» stanno come antica matrice per questo impasto di poesia e prosa, tipico delle aperture di paesaggio del primo Alvaro. E anche quando è in primo piano la denuncia della condizione umana dei pastori, e lo scrittore comincia a staccare lo sguardo dal verde delle ghiande o dal nero dei mantelli per esplorare i sentimenti degli uomini di Calabria, quel sapore lirico-narrptivo di fiaba realistica non lo abbandona: non si trattava dunque di una prosa d'arte da esperienza rondista, ma di una naturale condizione poetica, nella quale anche la polemica viene a stemperarsi e confondersi là dove potrebbe apparire più naturale e diretta: « Nè le pecore nè i buoi nè i porci neri appartengono al pastore. Sono del pigro signore che aspetta il giorno del mercato, e il mercante baffuto che viene dalla marina » (5 ). ( 2 ) Ma non certo nel senso auspicato da un recente lavoro, in cui, con la rozzezza abituale alla critica di una certa parte politica, si è tentata una <<sutura» fra i due motivi di Alvaro, rapportando la « carriera ideologica > dello scrittore a quella di << tutto un grosso strato dell'opinione pubblica benestante e benpensante italiana », con la sbalorditiva conclusione che <<come testimonianza di questo suo identificarsi con i vari momenti di un processo ideologico >, si nota « la quasi totale mancanza in Alvaro del , senso di humour». Fatto che - rimproverato da quel pulpito! - renderebbe <<talvolta grigia la pagina di Alvaro, troppo densa per essere gustata e perchè possa essere tutta degna d'essere gustata » ( cfr. G. Manacorda « Le sperienze di Alvaro > in Società, anno X, n. 6, dicembre 1954. ( 3 ) Gente in Aspromonte, Garzanti, Milano, ristampa 1945, pag. 1. ( 4 ) lvi. \ 5 ) Gente in Aspromonte, cit. pag. 4. . [111] .. Biblioteca ·Gino Bianco

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