CRONACHEE MEMORIE La Calabria di Alvaro Sin dalle prime opere di Corrado Alvaro è stato facile ai lettori « qualifi~ati » stabilire i termini essenziali della sua scheda critica: da una parte, il narratore che traeva il meglio di sè dalla sua esperienza regionale; dal1' altra, il saggista, l'uomo di cultura inquieto e attentissimo, che girava per l'Europa, cer~ndo di intendere il senso degli anni fra il primo e il secondo conflitto mondiale. Ma proprio questa facilità iniziale pare che. abbia nociuto a quella che ormai, data la sua mole, può chiamarsi la letteratura su Alvaro. Infatti, a scorrere tale letteratura, si ha l'impressione che il narra-. tore ~Imeno da vent'anni ripeta se stesso, e che le opere seguite a Gente in As,promonte, che gli diede la fama, e ai primi suoi libri di viaggio siano delle ~ere propaggini, più o meno consequenziarie. Appurata, cioè, l' esi- . stenza e la contrapposizione di questi due mondi, il compito della critica sembra essersi esaurito con ~lprofilo - tipo dello scrittore calabrese: Calabria ed Europa in Corrado Alvaro. Ed il confronto qualitativo tra i due atteggiamenti e tra i loro possibili sviluppi è stato sempre risolto a vantaggio del primo, tanto da trov,are un'eco persi110nel cauteloso Pancrazi quando amabilmente osserv,ava: << Non dirò, ora, per amore di tesi, che, per riuscire all'arte, Alvaro debba essere tutto e soltanto calabrese. Non mettiamo limiti alla divina provvidenza (dicev,aPapa Leone a chi gli augurava cent'anni di vita), e ogni scrittore finchè vive è un'avventura aperta. Ma mi pare certo che, come << Gente in Aspromonte » coi racconti finitimi resta ancora il . nucleo che lo rappresenta meglio, così anche nell'Alvaro più sp~esato e lontano, stracittadino avventuroso o misterioso (e ha fatto anche di recente belle prove), il meglio venga a·ncora su da quel lontano umore paesano: . la Calabria non è più nominata, è rimasta laggiù; tuttavia la senti ancora fortemente presente con la sua rassegnazione antica al dolore, la tenacia a vivere, l'eroismo povero» (1). Che è giudizio da sottoscrivere in pieno, ma ( 1 ) Scrittori d'oggi, Serie quarta, Laterza, Bari, 1946, pag. 242. [110] Biblioteca Gino Bianco
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