.. • SI È ACCENNATO RIPETUTAMENTE) nelle pagine di questa rivista) alle spese voluttuarie del regime laurino. I fondi stanziati a Piedigrotta per luminarie e fuochi a mare, e quelli destinati a fregiare giornalisti, scrittori e cineasti fascisti della dig·nità dei « Premi Napoli » - scrivevamo -- potrebbero essere impiegati, con molto niinor disonore ~ittadino e minor raccapriccio dei turisti, nella costruzione di caSie popolari e di aule scolastiche. Ora siamo costretti a fare una parziale palinodia: perchè Lauro, oltre alle <e Feste di Napo.Zi », pen.sia anche alle scuole. È interessante esaminare come si sia svolta una recente operazione) che è un indice rivelatore dell'interesse che il Sindaco dedica all'edilizia scolastica cittadina. -n L'Ente degli Incurabili ha costruito da alcuni anni in Via Foria un enorme e bruttissi1no edificio di nove piani, che avrebbe dovuto essere adibito ad ospedale. Appena pronto) e prima di essere rifinito nei particolari, il mastodonte fu dai tecnici concordemente ritenuto inadatto alle funzioni per le quali era stato concepito, e fu abbandonato come si trovava. Già da tempo nella mente del Sindaco era balenata l'idea di riesumare il disgraziato edificio per uso scolastico)· per convogliarvi) cioè, gli studenti sfollati dai tre licei cittadini che andraririo denioliti per « necessità urbanistic/ie »: il Genovesi, il Salvator Rosa ed, in parte, il Vittorio Emanuele. Dall'ospedale sbagliato sarebbe venuta fuori una gigantesca Sicuo.Za-casermaalta nove piani, sui quali cinquemila monarchici di domani avrebbero potuto inerpiicarsi quotidianamente con giovanile baldanza. In caso d'inceridio, o di altro qualsiasi incidente) gli scolari medesimi avrebbero po,tuto evacuare l'ed'ificio gettandosi a capofitto dalle finestre prospicienti su Piazza Cavour; la quale piazza e la attigua, animatissima Via Foria, avrebbero dovuto nor1nalmente essere tehiuse al traffico, all'ingresso ed all'uscita della studentesca. Nell'eventualità in cui _ in ottemperanza a certe in.valicabili leggi della statica, illustrate in Consiglio co•munale dall'Ing. Cosenza - l'edificio fosse crollato sotto il peso dei cinquemila e dei loro banchi fin ,dall'inizio del primo anno scolastico, i suaccennati inconvenienti sarebbero stati superati illico et immediate. Per quan.to possa sembrare assurdo, l'auspicata operazione 1 è stata recentemente confortata dai consensi della maggioranza monarco-f ascista e dalla benevola astensione dei D.C. (il Presidente dellEnte costrwttore, cui specialmente premeva che l'edificio fosse utilizzato in qualche modo, è infatti un notabile democristiano, medico. personale dell' on. Fanfani). Le autorità scolastiche cittadine si sono mo~trate decisamente contrarie all'operazione, ma tutto si è presto appianato in seguito, a quanto pare, all'intervento del 1Vli1zistro della P. I., sollecitato da papaveri demo·cristiani. Ormai p·are cosa fatta. Il C_omune ha stanziato 800 milioni per l'acquisto dell'edificio ed I miliardo e 400 milioni per la sua sistemazione a scuola. Saranno così apprestale 120 aule scolastiche. Da un elementare calcolo aritmetico, risulta che ogrii [108] 13iblioteca Gino Bianco
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