IN CORSIVO UNA DELLE << SCHEDE DELLA S1,AMPA ITALIA~lA » DI SAM GARGANO sul numero di noi>embre di Comunità esamina uno dei problemi più i1iteressanti, e meno noti, della vita giornalistica di un Paese moderno: i e canali d'in,formazione ». «L'Agenzia, - scrive Càrcano - è da noi una sorgente, più che di notizie, di commenti, che acquistano valore in quanto siano pubblicamente risapute le ispirazioni alle quali l'Agenzia stessa è soggetta. Giornale d'Informazione è, da noi, il sabotaggio giornalistico da parte di precisi interessi che non, esitano ad assumere 1tna chiara fisionomia non, soltanto quando gli interessi in questio!le versano in particolare pericolo, 1na addirittura in occasione di cerimonie e manifestazioni ufficiali. (Così si arriva al caso di quel comitato .di imprenditori e di finan.zieri per lo sviluppo del Mezzogiorno, la cui riunione a Palermo ha indotto i singoli giornali a pubblicare ciascuno la foto del rispettivo cap,o-impresa...) ». Il disiriteresse per la notizia in sè, com.e f ondarnento della conoscenza e della interpretazione dei fatti, è caratterìstica preçipua della stampa italiana. Si preferisce alterare la notizia alla base, anzichè commentarla dopo averla esposta spa~ionatamente. Il metodo orwelliano di cancellare le notizie incomode, è diventato costume abituale. L'United Press, che insieme alla Associated Press forniva alla nostra stampa gran parte delle notizie estere, ha rinunciato alla distribuzione dei propri servizi all'Italia, perchè i nostri giorr;ali non intendevano rico1npensarla in maniera ragionevole. L'inforniazione si avvia a diventare così sempre più la parente povera della stampa italiana: l'acquisto delle notizie non deve gravare che in misura minima sul bilan,cio di un quotidiano. « Risulta che un quotidiano, che oggi paghiamo venticinque lire --- conclude Càrcano - si potrebbe vendere a ventidue lire. o a ventitrè, se invece che di notizie, fosse tutto stampato in lettere x ». Si tratta di un problema politico, oltre che di un costume che potrebbe troncare alla base la possibilità del nostro Paese di diveritare una nazione civile e moderna. Il controllo della stampa da parte delle oligarchie industriali fa già sentire i suoi efjetti soprattutto in questa maniera negativa, orwelliana. Non per nulla, da noi, il provincialismo e l'isolamento sono sempre ~tati le armi p,iù efficaci in mano ai « padroni del vapore ». [107] Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==