' Al problema della qualificazione professionale si agganciano, per vie misteriose, episodi di sperequazione tra Nord e Sud, che sarebbe opportuno eliminare. Si è dovuto infatti rilevare che, in occasione di richieste di operai specializzati, il Nord non sempre risponde, anche se si tratti di disoccupati. Alla richiesta invece fa fronte il Sud, prelevando le unità dalle aziende artigiane. Così il Molise, in occasione di un reclutamento di 500 navalmeccanici per l'Olanda, ha risposto facendo partire... aggiustatori meccanici navali! ! ! Altro episodio rilevante si è avuto con un recente reclutamento per l'Australia di lavoratori « mestieri vari>>: al Nord vi sono stati compresi i manovali generici mentre al Sud il reclutamento è stato lµDitato ~gli operai specializzati (artigiani): conseguenza di fatti del genere è che il Nord si «libera» degli elementi <<passivi>>,mentre il Sud perde i suoi migliori operai, soffrendone i contraccolpi nel settore artigianale che sarebbe invece doveroso proteggere, sia pure entro i limiti dell'utilità eco- • nom1ca. CoNCLUSIONI Il depauperamento delle forze artigiane è forse, tra i tanti di cui, per opposte ragioni, vanno parlando agrari e comunisti, il solo danno conseguente all'emigrazione su cui metta conto soffermarsi. In Baroni e Contadini Giovanni Russo riporta con fine ironia il discorso di un avvocato di Padula: « ... di artigiani bravi non ce n'è rimasti quasi più; i sarti, i barbieri, i calzolai sono quasi tutti forestieri. Cosicchè - conclude - non c'è più nessuno che sappia radere decentemente la barba>>. In effetti le preoccupazioni della borghesia agraria sono, nel Molise come altrove, di origine economica e politica. Lo stesso Giustino Fortunato, come si diceva, nel 1879 considerava l'emigrazione come « oscura malattia sociale», << enigma pauroso del nostro avvenire>>: egli la guardava allora con l'occhio del proprietario che vede assottigliarsi le forze di . lavoro e salire, in conseguenza, i salari. Dovranno passare trent'anni prima che il deputato di Rionero ravvisi, nell' <<emigrazione salvatrice», un « elemento incalcolabile di civiltà e di benessere per il nostro paese ». In trent'anni egli avev.a visto proiettato l'intero film dell'emigrazione, e non più solo il primo tempo, melanconico e sconcertante. Aveva constatato che [105]- Biblioteca Gino Bianco
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