Nord e Sud - anno III - n. 14 - gennaio 1956

in ogni senso, ,ai suoi figli; e che molto poco riceve da essi. È in questa mancanza di processo osmotico tra la società e gli individui una delle chiavi della carenza di classe dirigente nel Molise. A questo punto· un notevole pessimismo sulle prospettive molisane di progresso è giustificato, per lo meno nei limiti in cui è valida l'affermazione che il problema meridionale è problema di classi dirigenti. OSTACOLI ALL'EMIGRAZIONE Crediamo sia evidente, da quanto finora esposto, che l'emigrazione ~ indispensabile all'equilibrio politico-economico del Molise ed al progresso spirituale delle comunità contadine. Sicchè ogni iniziativa statale diretta ad incrementare il flusso migr.atorio non potrà che essere accolta con favore. Ma per favorire il Molise non basta la stipulazione dei trattati e delle convenzioni internazionali: esistono difficoltà obiettive all'emigrazione che lo Stato deve rimuovere. Tra queste, come già detto, gli orientamenti razziali di .alcuni stati. Ma due, tra le altre, sono difficoltà di gran lunga più importanti: le malattie e la nessuna qualificazione professionale degli aspiranti all'emigrazione. • I Si deve constatare con molta amarezza che nel Molise, ,ad ogni avvio, lo scarto per malattie raggiunge una media del 15 %-In qualche avvio lo scarto è stato addirittura del 30 %. La malattia che miete più vittime è la tubercolosi, conseguenza del pesante lavoro e della grave denutrizione. Questa realtà contrasta con le dichiarazioni, piuttosto ottimistiche, f ormulate lo scorso anno .a Campobasso nel Convegno Nazionale indetto dall'Istituto di Medicina Sociale, convegno che sotto ogni altro profilo ha gettato una luce salutarmente crudele su certe situazioni mascherate dalla tradizionale retorica della stirpe. Il fatto è che l'azione di prevenzione e di cura è resa difficilissima dalla scarsa coscienza igienica delle classi rurali. Per anni i contadini si portano le più gravi malattie, con o senza colpevolezza. Lo strazio di chi, dalla commissione medica, è dichiarato non idoneo all'emigrazione, non è causato tanto dall'improvvisa conoscenza di un male insospettato quanto dall'impossibilità di potersi ricongiungere ai suoi familiari: impossibilità più dolorosa quando la nazione di espatrio, come nel caso dell'Argentina, non consente libere rimesse in Italia. La stessa autorizzazione ad effettuare rimesse proporzionate alle necessità della [103] B.iblioteca Gino Bianco I

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