ne Bartolo Cioffi rinvenuto in un pozzo a Piano di Sorrento e della domestica Antonietta Milone, strangolata in un bosco presso Avellino) non rientrano nei reati scaturiti dal tipico ambiente camorristico. Non si dimentichi, per l'esatto riscontro del fenomeno, nell'analisi di nuova e vecchia camorra, che il « processo Cuocolo >>, la cui verità, in quanto rivelatore d'un fenomeno criminale, è inoppugnabile, nonostante tutte le documentate menzogne d'un falsario quale Gennaro Abbatemaggio, derivò come pretesto da un duplice delitto per rapina: il pugnala ... mento, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1906, di Maria Cutinelli (as~assinata nel suo appartamento al n. 5 di Via Nardones) e di Gennaro Cuocolo, suo marito, trovato cadavere a· Torre del Greco, nella cupa Calastro (3 ). Nè si può dire che siano soltanto « frutti del dopoguerra >>. Vi sono, attualmente, in Campania zone dove il fiuto dell'autorità giudiziaria e il giudizio, raramente - in queste cose - fallibile, dell'opinione pubblica avvertono, come il clinico in un torace contenente bronchi e poln1oni toccati dal male, che ci si trova .davanti a settori nei quali agiscono vaste e non sempre occulte associazioni a delinquere, i cui interessi e contrasti, spesso, sono sfociati in clamorosi omicid1. ' Una di queste zone è, nel salernitano, tra Nocera Inferiore, Angri e Scafati. È quella in cui domina Vittorio Nappi, o' studente, capo di tutto un giro di affari. È la zona dove, nella scia del succulento mercato clandestino del tabacco, per liberarsi d'un uomo che, ricevuto uno sgarro, minacciava di fare rivelazioni, hanno fatto scomparire il Sindaco di Battipaglia, Lorenzo Rago. Ed è l'ambiente in cui si è decisa la morte, con un colpo alla nuca, dell'autista di Positano Vito Parlato, trovato curvo sul volante al Km. 18 dell'autostrada Napoli-Pompei; altro delitto, questo, rimasto impunito. Nè quella di Nocera è l'unica zona malata. V'è il nolano, per esempio. È qui che, per una questione sorta nell'ambiente dei mercanti di bestiame, viene ucciso il sensale Giuseppe Bifulco di S. Paolo Belsito. Il suo corpo non verrà mai più ritrovato. Le indagini su questa scomparsa (v. Epoca, 20 dicembre '53) si orientarono a una dato momento verso un certo Giuseppe Grasso da Quindici, ritenuto l'anima di una ( 3 ) << Cupa >, cioè: stretta via oscura di campagna, in un burrone o in una cava, comunque fra due p~reti di pietra o mura, o due alte siepi. [86] Biblioteca Gino Bianco
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