PAESE SERA e all'amico Isabella segnaliamo quindi la coerenza di 1:1ndemocratico come Fiore, al quale va tutto il nostro consenso. Ed insomma, quando la calzetta che ricopre l'estremità meridionale dell'italico stivale è logora, consunta, densa di buchi come essa è oggi, le nostre madri ci insegnano che a tentare i rammendi si sciupa filo e null'altro: quel filo che, magari con un po' di pazienza, sarebbe assai più utile usare a rifar la calzetta da capo. Ai fini di una politica economica ed integrale non si può non condividere quanto scrive l\10NDO ECONOMICO del 5 novembre in relazione a] proposito del ministro Campilli di prospettare al Parlamento una proroga della Cassa del Mezzogiorno sino al 1969-70. << La Cassa si preoccupa di non lasciare a mezzo i suoi programmi fondamentali, e ha ragione se pensa che una certa tessitura infrastrutturale... ed una certa opera di ripristino del capitale-suolo ... raggiungono il loro pieno rendimento solo se completate ». Il settimanale mette in evidenza la necessità di risolvere i dubbi e i quesiti che investono l'impostazione dell'opera della Cassa, che sino ad oggi l1a costituito << una sorta di 'vicereame ' indipendente, per le regioni meridionali, dei Ministeri dei Lavori Pubblici e dell'Agricoltura » : di tal che è mancata ogni possibilità di serio confronto tra l'opera svolta in quei settori nel Mezzogiorno e quella svolta nel resto d'Italia; mentre dal canto suo il Comitato interministeriale che presiede alla Cassa non ha assolto l'effettiva azione direttiva che sarebbe stata auspicabile. Oltre, quindi, al necessario inquadramento del programma della Cassa, nel ben noto << schema di sviluppo», si rende improrogabile << quell'attenta ed approfondita revisione che lo stesso ministro Campilli ha dichiarato necessaria per il ' secondo tempo della Cassa ' » : ciò che d'altronde Nord e Sud rilevava nel• marzo scorso, i11vocando che il Consiglio di amministrazione della Cassa potesse << ritrovare, dopo opportuna riqualificazione politica, la funzione di brains trust newdealista che lo spirito - se nòn la lettera - della legge prevedeva ». Per ql1anto riguarda poi i problemi dell'industrializzazione vera e propria, ci dobbiamo chiedere perchè mai la stampa nazionale, pur avendo dato grande rilievo alle questioni affrontate al convegno del C.E.P.E.S., abbia completamente trascurato l'autorevole riconoscimento del prof. P. Saraceno, Segretario Generale della SVIMEZ, circa l'individuazione di << aree di sviluppo ir1tegrale », << aree di sviluppo ulteriore» (analoghe alle special areas) ed << aree di sistemazione >> nel Mezzogiorno. I~dividuazione che, come si legge nella RELAZIONE GENERALE del S., «si è dimostrata particolarmente feconda ai fini delle indagini di carattere più strettamente economico e sociologico » : e ancor più feconda potrà dimostrarsi, ribadiamo noi co11- [74] Biblioteca Gino Bianco
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