qualifica di .« liberale », si è allineato a favore delle <<leggi speciali ». Infatti, ne IL GIORNALE del 9 novembre, F. Isabella dedica alla questione un articolo di fondo, rispondendo in tono polemico alla nota di Nord e Sud dianzi ricordata (a dire il vero, nonostante la presenza di molti riferimenti generici ed anche di un'esplicita citazione, nel <<fondo» dell'I. si omette di additare in Nord e Sud la fonte delle opinioni che si vorrebbero confutare: ma le omissioni di un proto disattento non possono comunque far dubitare sulla persona dei destinatari della risposta dell'I.). Trattandosi di un contrasto di opinioni, era lecito attendersi dall'I. qualche nuova argomentazione in favore delle <<leggi speciali » : viceversa l'I. non aggiunge proprio nulla di nuovo ai deboli motivi già mille volte recati. « Sorprende », scrive l'I., « che proprio da parte di coloro che invocano il decentramento amministrativo e le autonomie degli Enti locali si chieda, poi, una politica d'interventi accentrata ... » : sorpresa affatto ingiustificata, dato che i cc promotori del decentramento am1ninistrativo » non si sono 1nai fatti promotori di un assurdo ed inconcepibile <<decentramento» della condotta della politica economica. La politica economica di un Paese non consiste - non può consistere, lo ripeteremo sino alla noia - nella somma delle <<politiche economiche » che ciascuna regione vorrebbe perseguita per i propri interessi. Non discutiamo l'utilità delle iniziative sull'esempio di quella di Napoli, intese a predisporre uno schema di provvidenze necessarie alle varie città: ma una utilità che si risolve nel sottoporre tali schemi al governo centrale, affinchè esso, da una visione generale delle provvidenze necessarie a tutte le regioni, possa trarne direttive di una politica unitaria e coerente. Alle amr.ninistrazioni locali può essere affidata l'ordinaria amministrazione - anzi, deve essere affidata, - non già l'amministrazione straordinaria che, in quanto tale, interessa tutto il Paese (del resto, non fu lo stesso I., proprio nel N. 11 di questa rivista, a rivelare i pericoli impliciti nell'affidare a organi locali l'espletamento di programmi straordinari? L'I. an1n1ette co11 noi che una 1)olitica generale soltanto è in grado di risolvere i problen1i del l\fezzogiorno, ma per l'intanto esorta ad accontentarsi di quanto ci si offre: ma non si tratta di cc accontentarsi », se non si vuole ricadere nella politica dei palliativi, più volte fallita. <<Attenti dunque alle leggi speciali. Esse servono a mantenere in piedi i dati storici e sociali che alimentano le formazioni politiche conservatrici e sostanzialmente antimeridionalistiche », ammoniva coraggiosamente V. Fiore in LA TECNICA DEL MEZZOGIORNO del Marzo-Aprile 1953, dopo aver dichiarato - lui barese - contro la legge speciale richiesta per Bari, che: cc••• una legge speciale non serve a nulla quando l'azione dello Stato è rivolta contro il Mezzogiorno e la politica tributaria, la politica finanziaria, la politica del commercio ... sono volte a mantenere e rafforzare le condizioni di squilibrio permanenti della struttura economica italiana ». Ai comunisti del [73] Biblioteca Gino Bianco
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