Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

in termini non economici, intendiamo). Ebbene, in risposta a questa notizia, assai consolante per il contribuente, è di quegli stessi giorni (del 5 novembre) la conferma di una <<voce» che da tempo circolava sulla stampa, e che invano abbiamo sperato di vedere smentita: vale a dire la progettata costruzione di una linea ferroviaria che collegherà i centri di Amalfi, Ravello e Positano a Salerno. In tutto 14 km. (?) di strada ferrata, scavata nella montagna, per una spesa preventivata - ci permettiamo di insistere sul fatto che si tratta di un preventivo - pari a circa 1.500 milioni. Non sappiamo come si faccia ad attribuire un <<valore turistico» ad un simile progetto che, se attuato, deturperà l'aspetto della << costiera n e renderà assai più pericoloso il traffico là dove, secondo quanto si prevede, la ferrovia si innesterà sulla strada. Quando poi si parla di un <<valore economico», pensiamo si voglia parlare di un valore negativo: quale bisogno abbiano di una ferrovia i centri della « costiera » (i quali non sono centri di industrie o di traffici commerciali internazionali) è un mistero. Noi, senza essere dei tecnici, osiamo ritenere che con 1.500 milioni di lire si possano fare cose assai più utili, <<turisticamente » ed <<economicamente », per quei centri: allargare la sede stradale e raddrizzare qualche curva per re11derne più agevole il percorso; potenziare i servizi automobilistici in modo da re~derli sufficienti alle locali esigenze; chissà, potrebbe avanzarne anche abbastanza per liquidare anticipatamente la pensione ai burocrati autori di questa bella <<pensata»: non sarebbe un guadagno da niente. Sono questi i progetti tipici, animati da quegli stessi particolarismi che animano i sostenitori delle « leggi speciali » : i quali, per curarsi dei problemi di Bari, Palermo, Napoli, o anche di Calabria, ecc., trascurano necessariamente i problemi complessivi del Mezzogiorno. Questi non dalla somma di quelli son costituiti, sibbene dalla loro sintesi. Si ricorderà come la <<nota della redazione » dedicata dal N. 11 di Nora e Sud alle « leggi speciali » mettesse in rilievo, tra le altre, la preoccupazione - una volta che sia stata elargita una legge a favore di questa o quella circoscrizione - dell'insorgere « di analoghe aspirazioni da parte di altre regioni e di altre città; aspirazioni coltivate, e anzi eccitate, con disinvolta demagogia, dai parlamentari locali >>. A convalidare queste preoccupazioni intervengono implicitamente il PAESE SERA del 23 ottobre e L'ORA del 9 novembre, dalla lettura dei quali traspare con evidenza come la volontà delle <<autorità» del luogo - cioè rispettivamente di Bari e di Palermo - sia tutta intesa ad acquistarsi facili favori elettorali mediante l'incitamento alla promulgazione di <<leggi speciali ». In quella <<nota», ancora, si stigmatizzava il fatto che di tali leggi si facessero promotori proprio dei parlamentari liberali o sedicenti tali: ebbene, ora siamo costretti a constatare che anche un quotidiano napoletano, aspirante alla [72J Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==