Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

13 marzo la lettera di un soidisant « assegnatario », che difendeva a spada tratta l'Ente Riforma. Sembra intanto che il Vescovo di Matera abbia rimproverato al parroco di La Martella la partecipazione alla manifestazione di protesta del 3 febbraio; e, su L'Eco di Matera, periodico mensile dei cattolici lucani, appare un articolo del parroco Don Giovanni Mele, estremamente polemico e ingiurioso, contemporaneamente verso l'UNRRA-CASAS, il suo presidente Olivetti, i comunisti, i << liberal-massoni >>, i capitalisti e i latifondisti. Sono fatte circolare le solite voci circa il fatto che gli assistenti del CASAS sarebbero comunisti. Dirigenti ministeriali fanno perfino giungere agli assistenti del CASAS proposte di restare soltanto per altri 6 o 12 mesi a La Martella; mentre nel Metapontino opereranno soltanto assistenti del .. l'Ente Riforma; e poi si vedranno i risultati, in termini di diminuzione dei voti comunisti. Gli assistenti del CASAS reagiscono rifiuta11do sdegnosamente: << Noi assistenti del CASAS, (leggiamo in una lettera del marzo di uno di loro) siamo tutti fermamente convinti che ogni intervento dello Stato nel Sud, attraverso tutti gli enti operantivi, non può risolversi in un intervento paternalistico di tipo fascista e che fino a quando non si partirà dal basso, dai contadini stessi, rendendoli partecipi e corresponsabili dell'operato, soggetto e non oggetto della riforma e di ogni altro intervento, mai potremo risolvere la questione meridionale. Al contrario si rischierà di approfondire il distacco fra Stato e contadini, fino a rendere impossibile un dialogo fra loro e gettare quindi la massa contadina in braccio ai comunisti ». Il 2-3 aprile si tiene a Matera il convegno nazionale dei gruppi giovanili della D. C. Il gruppo di Matera prepara una << relazione sui problemi della riforma agraria nel comune di Matera ». In essa si criticano vivacemente molte posizioni dell'Ente Riforma, anche a proposito dell'assistenza sociale. E' proprio in questa relazione che si legge che l'assistente sociale dovrebbe essere « veramente il tramite di collegamento fra l'assegnatario e il centro., portavoce d'ufficio delle esigenze del singolo e della comu,nità rurale, il difensore e l'assertore delle loro buone ragioni e delle loro aspirazioni nei confronti di tutti, anche dell'Ente Riforma; e non già il difensore ad oltranza dell'ente stesso che tutto giustifica». A tal fine, forse, prosegue la relazione, « sarebbe utile staccare gli assistenti sociali in un ufficio a parte, in modo da renderli autonomi rispetto ai Direttori di Centri, ai capi azienda ed ai tecnici agrari ed amministrativi in genere ». Considerazioni che, non si possono non condividere, come gli ampi riconoscimenti che, più oltre, nella stessa relazione, si fanno al CASAS. Ma la relazione dei giovani di Matera, per ordini superiori, non fu letta al convegno, come può vedersi anche da Basilicata del IO aprile, ove si legge: « il delegato di Matera, fra l'insoddisfatta attenzione dei presenti~ ha rinunciato a leggere l'inchiesta in città e a La Martella». [53] Biblioteca Gino Bi·anco

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