!,avvenire: è così che, anche se allo stato gli interessi coincidono, il Mezzogiorno tutelerà i propri interessi se, fin da oggi, alle parole dell'on. Alessi ( << non vogliamo persone che vengano a perdere e a far perdere, ma persone che guadagnino e facciano guadagnare»), aggiungerà che non intende lasciarsi assorbire in una concentrazione monopolistica, governata spesso da leggi antieconomiche di cui il cittadino paga le spese, sia come contribuente che come consumatore; ma che vuole un'industria economicamente sana, fondata sulla trasformazione delle materie prime di importazione oltre che sulla utilizzazione delle risorse locali, assoggettata alle leggi del mercato in un regime concorrenziale, alla cui tutela non può evidentemente essere estraneo lo Stato, con i suoi << interventi conformi », sempre invocati nel passato, ma non ancora operanti. È così che la collaborazione tra Stato e iniziativa privata per lo sviluppo del Mezzogiorno diventa collaborazione non solo per la creazione di impianti ma anche per la tutela degli interessi meridionali. E ci piace chiudere q\1esta nota rilevando la coincidenza fra le posizioni assunte da Nord e Sud e quelle fatte valere dalla Svimez e dal prof. Saraceno nel convegno di Palermo; ma ci spiace anche dover rilevare che su queste posizioni, concernenti le aree di sviluppo industriale e i provvedimenti di cc tipo inglese », n-on si è affatto fermata l'attenzione dei molti ufficiosi osservatori ed entusiastici comme,ntatori, i più rumorosi protagonisti forse di questa concentrazione in Sicilia. FEDERICO ORLANDO La lezione di La Martella Può dirsi oggi conclusa una parte della complessa vicenda del borgo La Martella: quella che, più precisamente, concerne l'opera di assistenza sociale svolta dall'UNRRA-CASAS. Di tutta la storia della Martella si è molto parlato, su altre riviste e su questa: e di uno specifico episodio si è occupato, in particolare, Leonardo Sacco su Il Mondo del 6 settembre scorso. Non è tuttavia inopportuno ricordare, in questa sede, come si sia arrivati alla estromissione da La Martella degli assistenti sociali dell'UNRRA ed all'assorbimento, da parte dell'Ente di Riforma, di tutti i servizi sociali. Il programma della prima giunta dell'UNRRA-CASAS si articolava in tre settori: a) inchieste preliminari, volte al fine di stabilire i piani di intervento, in armonia con le esigenze locali; b) attività edilizia; e) azione di incremento economico e sociale (il quale settore, peraltro, si riduce attualmente soprattutto alle prestazioni del servizio sociale). Le analogie tra l'attività dell'UNRRA-CASAS e quella degli Enti di Riforma sono - come appare evidente - molteplici. Ma, dato che, per svolgere un serio lavoro assistenziale, e specie in aree depresse, occorre tener distinti tra loro l'Ente che opera [50] Biblioteca Gino Bianco
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