<< nuovo realismo >> non più come un << frammento », ma come « un'ulteriore formazione >>e cioè un approfondimento della dottrina hegeliana: << tutti i grandi pensieri dell'eminente filosofo, come l'identità dell'essere e del sapere, la natura obbiettiva dei concetti, il significato della moralità nella storia del mondo e parecchi altri, vi sono non solo ammessi, ma lavorati a nuovo, rimosso ciò che di oscuro e di contraddittorio, di falso mescolato col vero, è là dentro>>. Ognuno può vedere, poste queste premesse o meglio questa interpretazione, che cosa resta di materialistico o .di realistico nella posizione del De Sanctis. Ma lo scrittore andava anche più innanzi e polemizzava fermamente contro l' « odio iconoclasta » che i realisti parevano aver giurato al sentimento e all'immaginazione (<< che pur coesistono nello spirito accanto al pensiero e gli danno lume e calore »), soprattutto contro il disconoscimento della << presenza del pensiero nella percezione » e dell' << importanza primaria nel principio conoscitivo>> appunto del pensiero: « Se è vero che senza percezione non vi può essere conoscenza dell'essere, è anche vero che senza pensiero non vi può essere percezione ... Io fo di berretto alla percezione; ma non posso cacciar via il pensiero ;,>. Questo atteggiamento lo portava a rifiutare risolutamente il realismo come dottrina, proprio pei suoi pericoli ,di cascare nel materialismo o nel sensism<?,e ad accettarlo come metodo, quasi come una nuova ipotesi di lavoro, un nuovo strumento di ricerca, che potesse avviare << all'uso della vita pratica >>,al « possesso della realtà >>,che distogliesse << dalle ipotesi e dalle generalità>> per restaurare << la fede nell'umano sapere», che preparasse infine il « secolo nuovo». E a chi si lamentava e pareva già disposto a piangere sulla fine della filosofia, replicava: << molti si scoraggiano, e dicono - Fine della metafisica -, come prima si diceva: - Fine della poesia -. Ma la metafisica e la poesia sono eterne, e hanno i loro tramonti, ma hanno pure il. loro ricomparire sull'orizzonte ... >>(29 ). ( 29 ) Il principio del rea/,ismo, in Saggi Critici cit., III, pp. 204-07, il De Sanctis conclude: << il realismo potrebbe stare, io credo, senza queste e simili esagerazioni », ma, in realtà, condotto rigorosamente alle sue conclusioni il realismo non poteva stare senza di esse, e quello che il critico aveva in mente era tutt'altro. Se i marxisti italiani, che vengono riscoprendo il De Sanctis, avessero un po' più di coerenza e di ... letture non potrebbero commuoversi sulle proposizioni desanctisiane e gridare al 'precursore '. Lenin aveva fatta una giustizia alquanto sommaria di questo genere di ' precursori ': << Bisogna procedere dagli oggetti alla sensazione e al pensiero? O dal pen- [25] Biblioteca Gino Bianco I '
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