Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

in modo perentorio dai testi desanctisiani. Il punto fondamentale dei nuovi tentativi ermeneutici è, dunque, destituito di ogni fondamento storicamente dimostrabile. Resta ancora da vedere cosa si debba pensare della famosa propensione materialistica, di cui, come abbiamo visto, ha parlato lo stesso Gerratana. Ma proprio nel testo desanctisiano che viene citato a sostegno .di tale affermazione mi pare che· si dimostri la sua infondatezza. Il critico, infatti, fa differenza tra il « materialis:mo ;abietto e volgare » e il materialismo « nel suo senso più elevato>>,e piuttosto che indugiare a respingere il primo si affretta a definire il secondo: << èil mondo che si riconcilia con la vita, e ne prende possesso e pone ivi i suoi ideali e gittandovisi entro, partecipa le sue gioie e le sue amarezze, fatto, di contemplatore scettico e inquieto, sereno attore e soldato». Ponete l'uomo al posto del <<mondo>>e avrete la chiave per l'intelligenza esatta di queste proposizioni e insieme .avrete l'indicazione della vera propensione del De Sanctis, l'indicazione del suo fondamentale umanesimo: poichè in concreto questa << riabilitazione 1 della materia>> non è altro che la riabilitazione -del « lavoro e dell'azione>>, di ciò che vi è di più umano nell'uomo (28 ). È un capovolgimento puntuale della posizione materialistica, anche se si atteggia piuttosto come una sua interpretazione, un'interpretazione che mira a cogliere in essa quel che v'era di 1nuovo e vitale, come conviene che faccia chi ha sensibilità e intelligenza di ·storico e non si limita a rifiutare l'avversario ma procura di intenderne le esigenze e di assimilare quella parte valida che queste possano contenere. Ma non vi può essere dubbio su che cosa il De Sanctis metta l'accento di preferenza, sulla natura del suo atteggiamento, e non si comprende neppure, qui, in che cosa il Croce, che ha condotto più innanzi il processo avviato anche dal De Sanctis e l'ha approfondito nella teorizzazione della autonomia della categoria dell'utile, del vitale, in che cosa il Croce abbia travestito o addirittura tradito il maestro. Il De Sanctis stesso si preoccupava di precisare la sua posizione e svolgeva in uno scritto più tardo gli accenni del precedente saggio sul Prati. Allora aveva detto che il materialismo era << uscito trionfante dal seno stesso del mondo hegeliano ridotto in frammenti » ; e adesso determina meglio quell'affermazione e presenta la nuova posizione filosofica il ( 28 ) L'<<Armando» del Prati (1868), in Saggi Critici cit., II, p. 196. [24] Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==