Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

più o meno radicalmente. E ci sembra che vedesse giustamente il Croce nell'osservare che nel suo maestro non v'era stato un << mutamento sostanziale>>, ancorchè talvolta il De Sanctis potè pensare che vi fosse stato (20 ). Perfino quella che si suol chiamare la « crisi del gusto romantico >>no11 pare che si possa accettare letteralmente: perchè è ben vero che egli si staccò dalla dottrina prevalente del romanticismo, ma è altresì vero che serbò sempre certi moduli della critica e quasi si direbbe dell'anima romantica, i quali non restano estranei, ma si mostrano consustanziali alla sua personalità. E può esserne prova abbastanza illuminante non .solo la continua ricerca delle situazioni drammatiche, dei movimenti immediati della passione, che s'incontra nel Saggio sul Petrarca ( dove l'ha notata pertinen- . temente il Sapegno (21 ), ma anche il ricorso alle formule dell' « urto >>,del << dra1nma », della « collisione », su cui s'imperniano moltissimi giudizi delle assai più tarde lezioni sulla letteratura italiana del secolo decimonono (22 ). E finalmente, cos'è mai questo realismo desanctisiano di cui tanto si parla oggi e che appare appunto una sorta di incunabolo dottrinario di una nuova e più vera poetica? Cos'è questo realismo nell'arte? Il De Sanctis ha scritto che bisognava dare << una più larga parte alle· forze naturali e animali dell'uomo, cacciare il reve e sostituirvi l'azione, se vogliamo ritornare giovani, formare la volontà, ritemprare la fibra »; ha scritto che la << forma del realismo» doveva essere « corpulenta, chiara, concreta » e << tale che· ivi dentro traspaiano tutti i fenomeni della coscienza », perchè solo a questo modo si può realizzare la forma obiettiva, la vita delle cose (23 ). Ma possiamo noi assumere queste frasi polemiche, aggiunte in una postilla al discorso su Zola e l'« Assommoir >>c, ome l'annuncio della nuova estetica realistica? Possiamo farlo, quando una troppo letterale interpretazione è smentita da altri luoghi dello stesso discorso e anche da scritti posteriori, quello ad esempio su Il darwinismo nell'arte? E soprattutto quanto l'inten- ( 20 ) B. CRocE: De Sanctis e lo hegelismo, in Saggio sullo Hegel cit., pp. 374-75. ( 21 ) Saggio sul Petrarca, p. XIX; l'introduzione del Sapegno è veramente eccellente per il suo equ.ilibrio: confesso, tuttavia, di non essere riuscito ad intendere cosa voglia dir la formula che vi riéorre una volta del << concetto della poesia come fortna vivente>> e cioè della << poetica realistica», che non è ragionato in nessuna parte del-- l'introduzione stessa. ( 22 ) Cfr. ad esempio La scuola cattolico-liberale cit., pp. 49 e 318. ( 23 ) Zola e l' Assommoir, in Saggi Critici cit., III, pp. 298-99. Biblioteca Gino Bianco [22]

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