Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

scritti e le lezioni torinesi, dopo il Saggìo sul Petrarca, verrebbe la conversione al realismo, la quale sola mostrerebbe l'effettiva propensione dell' estetica desanctisiana e alla luce di essa bisognerebbe .interpretare per.fino le affermazioni che si sono sopra ricordate. Non ha posto forse il nuovo editore, il Muscetta, il volume che ha per titolo Verso il realismo subito dopo il Saggio sul Petrarca e immediatamente prima della Storia della letteratura italiana? La nuova critica e la nuova estetica, ancora aurorali al tempo dei . corsi zurighesi, verrebbero prendendo corpo e anima appunto dopo il '60, si definirebbero ·abbastanza rigorosamente nella Storia stessa, nelle lezioni sulla letteratura italiana del secolo decimonono, nei numerosi saggi che lo scrittore venne componendo dopo. Ora, i testi sembrano piuttosto smentire che ,confermare questo processo. Se si legge attentamente la famosa ' postilla' al Saggio sul Petrarca, che è appunto del 1883, si vedrà1 che essa è in polemica proprio contro le esagerazioni del realismo: il De Sanctis vi ribadisce il concetto che << l'espressione ideale» è << quel rappresentare le cose secondo la loro ripercussione nel cervello >> e scorge con .finezza che il pericolo ·del realismo è quello di dare nel tipico e di ammazzare ·così l'arte (15 ). Queste fugaci notazioni si possono illuminare con scritti dell'ultimo periodo dell'attività critica desanctisiana. Nello Studio sopra Emilio Zola il De Sanctis, infatti, esemplifica con quel suo modo tagliente e immediato questo rischio dell'involuzione tipologica: « eccomi innanzi una giovinetta simpatica, piena di grazia; 1io sto con gli occhi in quegli occhi neri e dolci, e il cuore mi batte; e tu vuoi spiegarmi in lei suo padre e sua mamma e sua nonna; ma per la croce di Dio fatti in là, ch'io vegga, ch'io ami quella cara creatura; cosa è dirimpetto a lei tutto il tuo universo? cosa importa a me la tua scienza? Questo è l'amore, e questa è l'arte>> (16 ). E in effetti la critica definitiva di Zola è ragionata su questo tema fondamentale: viva il realismo, esclama il De Sanctis, viva la nuova arte ,che riproduce nelle sue invenzioni e nelle sue trasformazioni la realtà natu- ( 15 ) Saggio sul Petrarca cit., pp. 9-11; cfr. B. CROCE: V na f a1niglia di patrioti ed altri saggi· stori·ci· e cri'tici·, Bari, 1949, pp. 249-50: << e da che cosa fu ispirata questa seconda postilla? sempre dalla sollecitudine per le condizioni morali d'Italia; le quali dalle romanticherie che il De Sanctis lamentava nel 1868, erano di poi precipitate in tale e tanto ' realismo ' e materialismo, da rendere ormai necessario un ammonimento in senso contrario ». ( 16 ) Studio sopra Em,ilio Zola (1878), in Saggi Criti·c1: cit., III, p. 252. [20] Biblioteca Gino Bi•anco

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