Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

cambio fittizio, forzoso, in un'Europa in cui si parla continuamente di liberalizzazioni. Tanto per rimanere a Napoli, ci saranno, in, questa nostra città} una ventina di uffici di cambio} a tutti noti perchè le loro insegne parlano chiaro. Ma sai quanti di essi sono autorizzati a raccogliere la valuta estera per conto della Banca d'Italia e ai prezzi ufficiali? Soltanto tre. Tutti gli altri comprano per loro con.to rivendendo la merce a grossisti (questi sì occulti, ignoti), che la fanno pervenire a Zurigo o a Parigi attraverso canali sotterranei, ma non eccessivamente} e non complicati nè difficili. Tutti gli altri sono quindi illegali, ma li si lascia vivere per la semplice ragione che, sopprimendoli, si tramuterebbe il cosiddetto mercato lib.ero in mercato n,ero} anzi nerissimo, delle valute, senza riuscire con questo a portare un solo grano di denaro pregiato alle casse delle nostre banche. Poichè un cambista per vivere e pagare le tasse deve per lo meno commerciare un paio di migliaia di dollari al giorno, dato che su ogni dollaro ci guadagna una o du,e lire (parlo, s'intende, degli onesti), quotidianamente se ne partono da Napoli al minimo 40 mila dollari, una cifra da bassa marea che sale facilmente agli 80 e ai 100 mila nei mesi dell'alta stagione turistica, senza contare le sterline, i franchi svizzeri, quelli francesi, le lire turche e tutto il resto. Questo dunque solo da Napoli; calcola un po' che cosa avviene in tutta l'Italia e dimmi se non sia necesru,rio mettere da parte lo scetticismo del nostro comune amico Salvi. Scetticismo che, d'altra parte, bisogna rnantertere circa la capacità dello Stato italiano di salvare questa enorme ricchezza per il benessere del nostro paese. Sappiamo come vanno le cose nella burocrazia e come difficilniente essa tolga le mani dai luoghi in cui ha avuto un giorno la ventura di ficcarle. Sarà comunque bene ricordare al n,ostro Ministro delle Finanze l'esempio ancora recente del Canadà che, liberalizzando i cambi, ha visto il proprio dollaro in breve tempo superare, nella valutazione dei mercati internazionali, il dollaro statunitense. Un saluto dal tuo SALVATORE REA A quanto espone l'amico Rea dobbiamo aggiungere che il problema della liberalizzazione degli scambi ha avuto in Italia un discreto avvio a soluzione con le nuove norme sulla negoziazione e cessione delle valute estere allo Stato, emanate con D. L. 28 luglio 1955 n. 586, recentemente convertito in legge. Gli inconvenienti per il cambio delle 'divise sono stati notevolmente attenuati con l'autorizzazione data a tutte le banche di accettare valute estere, di negoziarle fra di loro, con l'Ufficio Italian·o dei Cambi e, entro certi limiti, con banche estere; mentre l'iniziativa privata, ai fini degli scambi internazionali, ha trovato un incoraggiamento nell'autorizzazione data alle [121] Biblioteca Gino Bianco

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