Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

più poveri tutti i turisti; ci troveremmo sempre al di sopra delle stime dell'ENIT e dell'Ufficio Italiano Cambi. Il quale Ufficio Italiano Cambi, come già ebbi occasione di dire nella mia inchiesta « Esperienze di politica emigratoria » (Nord e Sud, n. 4) p. 8182), di tutta la valuta che entra in, Italia ne sente appena appena l'odore. Ed è logico ed umano che sia così. Umano, come ogni legge economica) che il parente dell'emigrante vada a cambiare (vendere) l'assegno in dollari) ricevuto dal fratello, dallo zio o dal padre residente in America, da chi gli offre di più, anzichè recarsi alla Banca d'Italia o a qualsiasi altra banca a prendersi il cervellotico cambio ufficiale di 625 lire a dollaro) che, detratte spese e altri diritti) si riducono a 612. Oggi come oggi qualsiasi cambista paga per lo meno 627 lire; la differenza può sembrare min.ima; ma su centiriaia e, a volte, migliaia d'i dollari) significa qualcosa. Pensa poi all'assurdo economico verificato.si durante la guerra in Corea) allorchè al mercato libero il dollaro veniva pagato 750 lire (anche dai singoli operatori che si possono trovare a Napoli fuori della Stazione Marittima e sotto i portici della Ferrovia, a Forcella e sotto la Galleria) mentre le banche si ostinav,ano a mantenere il cambio ufficiale con le sudde'tte detrazioni. Per tale ragione le rimesse degli emigranti vengono calcolate nelle statistiche ufficiali sui sessanta miliardi annui) mentre vanno certamente triplicate. Aggiunte alla vialuta dei turisti, altro che coprire il deficit della nostra bilancia commerciale! · Ora questa situazione è ben n,ota alle nostre autorità governative, al• l'Ufficio Italiano Cambi e alla Guardia di Finanza) che dovrebbero impedire il libero traffico delle valute. In regime fascista si comminava nientedimeno che la pena di morte per traffico valutario; eppure quel traffioo esisteva lo stesso; tanto meglio ora) che al massimo si può incappare nella multa) anche se grave) e nella confisca della valuta sequestrata. Tutto si riduce in f on,do a un semplice gioco di domanda e offerta, e di celerità anche; i cambisti non perdono e non fanno perdere troppo tempo ai clienti, conoscono il denaro e gli assegni buon.i a vista) al tatto; e ciò è per essi garanzia bastevole, mettono mano alla cassa e pagano. Pròvati invece) caro direttore, se hai la f ortuna di ricevere un assegno da uno zio d'America) ad andarlo a cambiare a una delle nostre banche) sarai pagato soltanto quando avranno ricevuto la conferma dalla ban,ca emittente; a voler essere ottimisti) ma molto, molto ottimisti, dopo quindici giorni. Si può mai pretendere che un turista attenda per cambiare i suoi cc traveller's checks » quindici giorni, per un cambio poi inferiore al giusto? Non lo pretende più neppure il Nucleo Tributario della Guardia di Finanza. Sarebbe) oltretutto, sciocco. E siamo così giunti al punto da lasciar ritornare all'estero questa considerevole ricchezza che ci viene dall'estero, lasciarcela portar via sotto il naso per l'ostinata frenesia di mantenere un [120] BibliotecaGino Bianco

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