Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

gramma attuerebbero in concreto se fossero chiamati al governo del Paese. La costituente programmatica potrà o non potrà riunire tutti i partiti di democrazia laica, ma l'iniziativa va presa e lo sforzo tentato. E solo quando essi avessero detto al Paese cosa farebbero nella seconda legislatura repubblicana, potrebbero discutere concretamente con la Democrazia Cristiana le basi di u1 na collaborazione sul piede di completa parità. Da questo punto di vista essere o non essere oggi al governo è di poco conto, trattandosi quasi ormai di avere un governo che porti alle elezioni. Vincere la battaglia repubblicana e democratica del secondo parlamento repubblicano è il compito supremo che spetta ai partiti democratici ». Vi furono risentiti commenti di parte cattolica, poche o nulle reazioni liberali e socialdemocratiche e un aspro articolo, contrario, dell'on. Giovannini. Il P.R.I. si trovò frattanto costretto a dover reagire in seno al governo alle pressioni dell'Azione Cattolica e di alcune sfere ecclesi,asticheper l'apertura a destra. Questa polemica, come si ricorderà, raggiunse momenti di estrema gravità con l'iniziativa Sturzo per un « fronte nazionale» nelle amministrative romane, blocCiataper quel veto dei ministri repubblicani che fornì l'alibi alla non obbedienza di De Gasperi alle sollecitazioni di alte autorità extra politiche. La lunga e travagliata preparazione del 7 giugno e le aspre polemiche sulla legge elettorale posero poi più vasti problemi; i partiti laici - anzichè unirsi - si divisero con i nuovi movimenti di Corbino e di Parri. La polemica che ebbe luogo dopo il 7 giugno, condotta con particolari vigore e costanza dall' on. La Malfa, è troppo attuale perchè se ne debbano ricordare tutti i dati. Il problema fondamentale riproposto dal parlamentare repubblicano sulla scorta dell'esperienza del 7 giugno è quello del rapporto di forza tra democrazia cattolica e democrazia laica. I partiti, le forze, i gruppi ·che oggi potrebbero essere interessati alla «Lega» della sinistra democratica e laica sono: il movimento di <<Comunità», il movimen- · to piemontese dei contadini, il partito sardista, il P.R.I., il P.S.D.I., la sinistra liberale, Unità Popolare, l'U.I.L., l'U.G.I., il Movimento Federalista e l'Associazione per la Libertà della Cultura. La federazione, oggi come sette anni fa, presuppone un programma comune per una legislatura, una poli- [117] Biblioteca Gino Bianco

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