Anche Ferruccio Parri, fino dal '48, aveva concepito non senza richiami al Partito d'Azione il programma di una « lega della democrazia>> o <<patto di Roma». Dall'iniziativ~ di Parri nacquero i « Convegni della Terza Forza», che avevano il compito di approfondire volta a volta problemi programmatici. Un primo convegno ebbe luogo il 6 aprile 1948 a Milano, relatori Ernesto Rossi (dibattito sui problemi di un'economia di mercato programmata), Salvatorelli e Garosci (politica ester~), Pozzani e Carli (Piano Marshall). Un secondo Convegno si svolse nel luglio del '48 a Firenze ed ebbe per tema le autonomie regionali. _Presero parte alla discussione Conti, Carandini, Ferrara, Calamandrei, .Bergmann, Vi5entini, Mondolfo, Paggi, Parri: la discussione si stemperò, in entrambi i casi, nell'esercizio intellettuale, tra le affermazioni lievemente dottri~rie ed esclusiviste di alcuni esponenti di Unità socialista e il nessun interesse dimostrato per l'iniziativa dal PSLI, tutto inteso a rafforzare nella polemica antifusionista il patriottismo di partito e ~ rifuggire da ogni orientamento che potesse scolorire la formula del Comisco. I liberali in gran parte, si erano dimostrati antiregionalisti o indifferenti al problema delle autonomie, che doveva poi essere inteso pressochè alla stessa stregua dei repubblicani solo dal gruppo di <<Comunità». Il <<dialogo sulle cose>>si rivelava sul momento inefficace, ' se non del tutto imp-roduttivo. Nel novembre 1949 il problema dell'unione laica era posto per la prima volta in un documento ufficiale di partito: nella relazione del segretario del P.R.I., Reale, al Consiglio Nazionale Repubblicano. Scriveva Reale: << È viva l'esigenza nel Paese della creazione - mediante un accordo o <<cartello» fra partiti minori affini - di una forza capace, da una parte di una azione comune più efficace di quella conse11tita ai singoli partiti, dall'altra di esercitare sugli elettori italiani l'attrazio11e che deriva appunto dalla possibilità di una tale azione più efficace e dalla esclusione del timore del <<voto sprecato » che, purtroppo, nelle competizioni elettorali recenti ha allontanato tanti elettori dai minori partiti. Di fronte a questa esigenza reale della vita italiana, la difficoltà del problema sta nel pericolo di una sua [114] Biblioteca Gino Bianco ,
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