Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

tori Ciovmni Bovio, Felice Cavallotti. Repubblicani, socialisti autonomi, democratici indipendenti, liberali moderni, possono rinnovare il patto per l'Italia repubblicana ». L'on. Conti e una buona parte dei repubblie:ani - sopratutto del Mezzogiorno, del Lazio, delle Marche e dell'Umbria - non avevano mai sottovalutato, già prima del 18 aprile, le possibilità della Democrazia Cristiana e del Fronte Popolare; e proponev:ano un largo schieramento di democrazia laica che avesse tuttavia carattere federativo e non producesse una caotica commistione di ideologismi; che fosse fondato su una comune e seria, meditata dichiarazione programmatica almeno per una legislatura e che non si risolvesse in un mero bloccardismo elettorale; che fosse capace infine di costruire non solo un movimento di opinione in un ristretto ceto intellettuale ma che assumesse proporzioni di movimento popolare, e forse anche un poco popolaresco, consapevole dell'azione e dei sacrifici necessari per produrre qualcos.a di durevole nel paese, qualcosa che non fosse amministrazione di clientele, ma organizzazione su ampie basi di forze nuove alle quali avrebbe dovuto fare appello con una propaganda semplice e instancabile; attraverso il coordinamento organico dell'azione meridionalista con l'apostolato fra i contadini, i braccianti, i mezzadri, i maestri e gli studenti; attr:a,versoil coordinamento di un vasto movimento di cooperative e di affittanze collettive con il sindacalismo indipendente e con uno schieramento di amministrazioni comunali e regionali che fosse teso a svolgere una concreta azione autonomistica per una più vasta articolazione e circolazione di nuove classi dirigenti. Il programma di Conti non potè ottenere - fuori degli entusiasmi trasformistici - seria considerazione da parte delle direzioni dei partiti, ancor.a non maturi a simili prospettive; trovandosi il PSLI nella necessità di afirontare le elezioni del 18 aprile con un'insegna spiccatamente socialista tale da costituire un pr_oblema per il socialismo nenniano; conservando ancora i liberali indipendenti la speranza di una chiarificazione all'interno del PLI e sperando in cuor loro numerosi repubblicani che le elezioni attribuissero al PRI - un partito rinnovato, non più carbonaro e anticlericale - una fµnzione di nuovo <<partitodello Stato », controllo e vincolo per la Democr1aziaCristiana. [113] Biblioteca Gino Bianco

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