grandi spazi economici continentaìi o intercontinentali si sono costituiti ed essi impongono agli Stati europei non una politica nazionale, ma una politica continentale o di grande spazio economico. Alla valutazione ottimistica di certi circoli inglesi e tedeschi, che portava ad avere fede nelle proprie esclusive forze economiche, a prescindere dallo sforzo comune europeo, si è subito contrapposta una diversa realtà dei fatti. La situazione economica inglese, se ha continuato a migliorare dal punto di vista della congiuntura interna e della espansione dei consumi, ha mostrato preoccupanti tensioni nella bilancia dei pagamenti, cioè proprio in quel campo nel quale un andamento favorevole è condizione indispensabile per progressi sensibili sulla via della convertibilità monetaria. J-Jasituazione tedesca si è conservata ottima come mercato interno, ma con attivi della bilanc~a dei pagamenti decrescente: l'accumulazione di una formidabile massa di crediti all'estero e una forte tensione dei prezzi interni, che si è dovuta combattere con maggiori importazioni, hanno limitato il margine di sicurezza valutaria e hanno tolto la certezza che la convertibilita monetaria avrebbe avuto una base stabile e sicura. In altri termini l'ottimismo del 1952-'53 si è trasformato in crescente prudenza agli inizi del 1955, in desiderio di rinvio a tempo indeterminato negli ultimi mesi. E Butler ed Erhard, come erano stati alfieri della convertibilità e del nuovo verbo qualche anno fa, sono stati i banditori della prudenza e della cautela nella nuova situazione. Già il 3 febbraio scorso il Cancelliere dello Scacchiere dichiarava alla Conferenza dei primi ministri del Commonwealth (questa conferenza aveva alzato per prima nel 1952 la bandiera della convertibilità) che « il momento non era ancora venuto per ristabilire la convertibilità della sterlina». Ma il 25 luglio, annunciando alla Camera dei Comuni la serie delle misure prese per arrestare l'espansione inflazionistica dell'economia inglese e l'esodo di riserve valutarie, dichiarava formalmente che << il Governo considera il periodo di fronte al quale siamo, come periodo di duro lavoro e di consolidamento per rafforzare il fronte interno, prima di fare ogni altro passo sul fronte dei cambi>>.Ancora più sintomatica e importante, perchè non si riferiva alla sola Gran Bretagna, ma al complesso dell'economia internazionale, er,a la dichiarazione fatta all'Assemblea del Fondo monetario internazionale, a Istanbul, il 14 settembre scorso, nella quale, dopo avere ribaditi i concetti del 15 luglio, Butler aggiungeva che << l'equilibrio monetario mo11- [9] Biblioteca Gino Bianco
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