Nord e Sud - anno II - n. 13 - dicembre 1955

il Suraci stesso - è certo notevolmente cresciuta, ne deriva che oggi quasi un quarto della popolazione siciliana è analfabeta e firma col segno di croce. Si impone un'opera lunga e difficile, da affrontare con fede, con lo spirito di apostolato di ,un Umberto Zanotti Bianco, da impegnare più di • una generazione. Una probabile obiezione, facilmente prevedibile ma ancor più facilmente smontabile, a questo complesso quadro dei molti fattori che concorrono a determinare il fenomeno, è che, se tante e così antiche sono le cause, è ben inutile, se non illusorio, pensare che con la repressione di polizia, sia pure fatta con il più duro pugno, si possa risolvere il problema. Indubbiamente una risoluzione radicale non è possibile sul piano, per esempio, della energica tattica adoperata in Calabria dall'Ispettore Gene- • raie di P.S. Marzano. Ma occorre guardarsi sia dalla rassegnazione fatalistica che dalla demagogia. L'azione di polizia non è tutto, ma è pur sempre una parte essenziale, urgente e apprezzatissima - checchè ne dica l'Unità (8 ) - dall'opinione pubblica, in Sicilia come in Sardegna, in Calabria come in Campania. Quando il quotidiano comunista (v. numero cit.) afferma: << L'intera Provincia di Reggio Calabria è in una situazione intollerabile >> dice il vero, ma a questa parola « intollerabile >> occorre dare l'interpretazione esatta. Sì, << intollerabile »; ma non perchè le operazioni di polizia la avessero resa tale, ma nel senso che non era più possibile vivere così, come andavano le cose, per la mancanza di direttive chiare ed energiche e il difetto d'uomini e mezzi. E quando l'Unità ci informa che il Parlamento è stato << invitato a discutere sull' 'operazione Marzano', in Caìabria », e ci dice che << l'iniziativa è stata presa dai compagni Alicat1, Gullo, Musolino, Miceli, Messinetti e Curcio che hanno presentato un'interpellanza al Ministro Tambroni », ebbene, allora essa ci offre ancora una prova della sleale politica del Partito Comunista, che protesta sì, allorchè la situazione in Provincia di Reggio è veramente « intollerabile >>, ma protesta ancora allorchè lo Stato, com'è suo dovere, l'affronta sul piano più urgente, con gli unici mezzi che, su quel piano, sono doverosi e possibili. Opportunissimo, quindi, ciò che nel suo discorso alla Camera ha osservato Ugo la Malfa: ( 8 ) L'Unità (30-9-1955). [105] Biblioteca Gino Bianco

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