Naturalmente, mi ero reso -conto dei motivi che portavano i due / Paesi a convergere nella battaglia per la convertibilità monetaria. L' In.. ghilterra, sicur,a di aver superato la fase della austerità e dei sacrifici, e fiduciosa di riaffermare una grande presenza nel campo economico internazionale, faceva della convertibilità della sterlina la leva per r~fforzare i legami tra i Paesi del Commonwe~lth e per riprendere l'intermediazione di una gran parte dei tr,aflici del mondo. La Ger~ania, tornata alla sua vecchia politica di quasi illimitata espansi~ne sui mercati esteri, sperava di consolidare, attraverso la convertibilità, la su,a posizione di punta. Ma proprio la scelta di tali indirizzi dava la misura della scarsa considerazione in cui era tenuto il processo di integrazione economica europea, e dei pericoli che si sarebbero corsi nel comprometterlo. Come affermai nel discorso di Parigi, cadrebbe in grave errore chi pensasse che il problema del nostro tempo consista nel ritorno alle condizioni economiche esistenti anteriormente allo scoppio della prima guerra mondiale. Liber,alizzazione degli scambi e convertibilità monetaria non vanno interpretati al lume dell'esperienza dell'ottocento, e nei primi anni del novecento, ma alla luce di esperienze molto più vicine. Se badiamo ai nuovi fatti economici, politici e storici, troviamo che gran parte di quel mondo, che anteriormente al 1914 aderiva al concetto di libera circolazione delle merci e di convertibilità monetaria internazionale, è entrato nella sfera della ideologia comunista e della organizzazione economica che la caratterizz,a. Parlare di liberalizzazione degli scambi e di convertibilità monetaria nell' ambito di questo imponente blocco di Paesi, è un non senso. D'altra parte, anche il mondo occidentale è diviso tra una grandissima potenza economi<:iache opera su un vasto e unitario mercato interno (Stati Uniti d'America) e molteplici Nazioni, sopratutto europee, la cui influenza economica sul mondo è andata sempre più attenuandosi. È anche possibile isolare, da questo complesso di interessi nazionali, atomisticamente sviluppatisi, una politica del Commonwealth britannico. Ma ci si accorgerà ben presto che essa non può prescindere da legami che l'Inghilterra ha stretto con l'Europa continentale; e non può quindi prescindere da certe necessità della vita europea. Inoltre, appare , senz'altro impossibile estrarre, da questo insieme atomistico, una politica rilevante con riferimento alla .Germania, o, peggio_ancora, alla Francia, all'Italia, ecc. L'organizzazione del mondo si è modificata dal 1914 in poi: [8] Biblioteca Gino Bianco I
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