Nord e Sud - anno II - n. 12 - novembre 1955

\ risti, telescriventisi, cartellonisti, centraliniste telefoniche, tipografi, interpreti, stenodattilografi, ecc., gestiti dagli Enti più disparati e della più diversa consistenza economica ed· esperienza nel campo specifico. Vi sono certamente, tra di essi Enti che chiedono di gestire corsi soprattutto per poter mantenere sè stessi e svolgere anche altre attività che nulla hanno a che fare con la formazione professionale; si sono avuti anche casi di corsi chiusi d'autorità e trasferiti alla responsabilità del Comune. Sembra che per molti di questi giovani disoccupati le prospettive di sistemazione non manchino, a patto che si riesc;a a portare pienamente a termine il ciclo addestrativo. Per altri, come per esempio le 8 o 9 ragazze che frequentano il corso per restauratrici d'arazzi, probabilmente la spesa è sproporzionata alle possibilità di collo~amento al lavoro. Il problema della spesa è qui dominante: basti dire che l'esperimento, tra il contributo del Ministero e quello del Comune, verrà a costare all'incirca un miliardo. L'andamento dell'esperimento a Sesto S. Giovanni e a Pavia presenta parecchi punti di identità. Nel primo Comune, dopo l'annuncio di dicem.. bre, solianto 60 dei 2.000 disoccupati hanno chiesto di essere avviati ai can- . tieri, 28 si sono presentati al lavoro, 21 hanno effettivamente lavorato nell'unico cantiere aperto, col quale si è provveduto allo scavo per una tubazione che deve allacciare l'acquedotto del centro ad una frazione. Per quanto riguarda i corsi, un certo numero di giovani si er,apresentato all'Ufficio di collocamento per avere informazioni, e molti, di fronte alle cortesi insistenze dei funzionari, non avevano saputo opporre un rifiuto, e si erano prenotati per la frequenza: al momento dell'apertur~, tuttavia, soltanto 38 si sono presentati, divisi nei quattro corsi per sarti, elettricisti, disegnatori meccanici e analisti chimici. Strada facendo si sono ridotti alla metà: col risultato che i corsi sono termlliati tutti con la fine del prime_semestre. .L'esperimento ha confermato pertanto quello che già si sapeva; i cantieri e i corsi, in un centro industriale sviluppato come Sesto, non interessano i disoccupati, o tutt'al più possono interessare soltanto i casi « disgraziati>>. La modest~a del compenso, l'elevato grado di occupazione familiare, la possibilità di trovare occupazioni marginali sufficientemente remunerative, la rapida rotazione della mano d'opera, infine, sono tutte ragioni Biblioteca Gino Bianco

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