spese per la ma~o d'opera, che sono a carico del Ministero, tutte le altre voci (materiali da costruzione, attrezzi, compensi alla mano d'opera specializzata, trasporti, ecc.) gravano sui bilanci degli Enti gestori. Durante i mesi estivi il Ministero ha consentito 'che parecchi braccianti lasciassero i cantieri per iandare a lavorare ~elle campagne; molti, tuttavia,. hanno preferito çontinuare, con il risultato che la concorrenza è stata minore, e le t~riffe si sono potute mantenere a livelli più alti. Gli assegni percepiti dai cantieristi non sono, del resto, molto al di sotto dei salari medi dei br~ccianti: l'indennità base è di 500 lire al giorno, più 60 lire per ogni familiare a carico, e al lavoratore coniugato debbono essere garantite •in ogni caso 600 lire. Oltre a questo il disoccupato ha diritto a una minestra I calda, pagata sempre dal Ministero, ma distribuita dall'ONARMO, sulla amministrazione della quale, tuttavia, è difficile sentire un solo giudizio che non sia totalmente sfavorevole. Ai corsi di addestramento professionale, sistemati in locali di fortuna lungo la via principale, l'aflluenza è stata relativamente scarsa, in paragone a quella avutasi nei cantieri, essendo rimasta al di sotto delle 300 unità,, delle quali 120 femminili. Ovviamente per i disoccupati maschi la differenza tra le 300 lire corrisposte nei corsi e le 500 o 600 dei cantieri rappre- . senta u~ ragione decisiva di preferenza per questi ultimi. I· programmi di addestramento compren4ono a Minervino - ma è un tratto caratteristico· ' di tutti i sei paesi meridionali inclusi nell'esperimento - le specialità professionali più comuni: sono stati aperti corsi per falegnami, scalpellini~ meccanici, fabbri, sarti; cementisti, ~arte, maglieriste, ricamatrici; cioè i più semplici anche dal punto di vista delle attrezzature occorrenti. Quasi tutti sono gestiti dall'Ente meridionale di cultura,· il quale appunto, in fatto di attrezzature, è tutt'altro che ricco, possedendo però in compenso· una lunga esperienz~ nel campo ·della formazione professionale. Il problema - a parte quello generale connesso alla scarsità assoluta di prospettive per un futuro assorbimento in loco 4egli allievi - è riuscire a far durarei corsi per tutto il tempo necessario a consentire il conseguimento di una effettiva qualificazione. I funzionari locali interessati calcolano che per raggiungere questo obiettivo, a Minervino, i corsi debbano durare almeno due anni, con una disponibilità di 200.000 lire pro capite per tutto il periodo. [88] Biblioteca Gino Bianco
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